Evento di punta in apertura di stagione del Teatro di Roma è l’arrivo di uno fra i più acclamati innovatori del teatro d’avanguardia internazionale
Il gigante del teatro contemporaneo, Milo Rau, lancia una sfida ai princìpi millenari di fede e carità nella città papale portando in scena il 10 ottobre (ore 21) sul palcoscenico dell’Argentina un’Assemblea Politica, LA RIVOLTA DELLA DIGNITÀ – RESURREZIONE.
Penultima tappa del suo Nuovo Vangelo, un progetto multidisciplinare fra realtà, teatro e cinema, con un cast di rifugiati, richiedenti asilo, contadini disoccupati a narrare la “passione” di un’intera civiltà per restituire la figura del Cristo come simbolo di sofferenza degli emarginati.
Scenario di partenza dell’operazione, la città dei grandi film su Gesù, da Pasolini a Gibson, Matera, che il regista sceglie per avviare questo lavoro ambientato nella “periferia meridionale d’Europa e centro del Mediterraneo”, dove profughi africani impegnati nella raccolta agricola e piccoli contadini resi disoccupati lottano per sopravvivere.
Da Matera Capitale della Cultura (da cui partono le prime tre tappe performative e riprese live per il film – ingresso a Gerusalemme il 28 settembre; condanna e passione il 5 ottobre; crocifissione il 6 ottobre), Milo Rau approda nella Capitale romana con la Resurrezione concepita come un’Assemblea Politica, in cui verrà annunciato il Manifesto della Dignità in presenza della Chiesa ufficiale e di attivisti provenienti da tutta Italia, e che darà inizio a una campagna mondiale per il diritto alla cittadinanza globale.
«A Roma Gesù risorge in un evento pubblico in un teatro nazionale – commenta Milo Rau – dove risorgere significa affermare la dignità di essere umano contro lo sfruttamento del lavoro, l’immigrazione e il capitalismo sregolato».
Il regista svizzero interpreta così il messaggio cristiano in chiave politica, trovando un Gesù contemporaneo in Yvan Sagnet, migrante e attivista per la lotta al caporalato e alla schiavitù degli immigrati nella raccolta agricola in Puglia e Basilicata.
Sulla base di queste riflessioni, Milo Rau documenta e mette in scena il racconto biblico proprio attraverso la figura di Sagnet, un tempo lui stesso bracciante e promotore del primo sciopero dei braccianti stranieri in Puglia nel 2011 e nel 2017 insignito onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana conferita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Fondatore del progetto NO CAP nelle campagne pugliesi per tutelare il lavoro dei migranti nella stagione della raccolta agricola, Sagnet ha “trovato” gli apostoli: braccianti stagionali immigrati incontrati nei campi profughi, nelle piantagioni di pomodori del Sud d’Italia, nei ghetti di Borgo Mezzanone, Metaponto, Rignano, dove vivono in condizioni inumane e spesso sono costretti alla clandestinità.
Lì nasce La Rivolta della Dignità che, da Matera-Gerusalemme a Roma-Capitale del cristianesimo, giunge sul palcoscenico dell’Argentina per proclamare il messaggio di solidarietà internazionale, incontrare le élite politiche e religiose d’Italia, e mettere a confronto il ‘vecchio’ e il ‘nuovo’ messaggio di salvezza. Un Nuovo Vangelo, altrettanto politico, teatrale e cinematografico, per «un manifesto di solidarietà con i più poveri»: rifugiati, richiedenti asilo, migranti, disoccupati, protagonisti di una umanità dolente e ai margini della società.
«Che cosa predicherebbe Gesù nel XXI secolo? Chi sarebbero i suoi discepoli? Chi sono gli esuli, gli emarginati, gli offesi dell’ordine mondiale contemporaneo? Che cosa resta del messaggio di salvezza di Gesù in questi tempi di sfruttamento globale? Un Nuovo Vangelo emerge: un’insurrezione cinematografica per un mondo più giusto e umano». Questo l’atto di provocazione di Milo Rau, regista dal teatro visionario da sempre impegnato a rappresentare l’attualità più scomoda, e che questa volta porta dentro e fuori il teatro una rivolta scenica per un mondo più equo e umano, rievocando gli atti e la morte del più influente fondatore religioso della storia.
Il Nuovo Vangelo è una produzione interdisciplinare composta da una performance e un film, a cui si lega anche la campagna politica, La Rivolta della Dignità. Il progetto è prodotto da Consorzio Teatri Uniti di Basilicata – IIPM – International Institute of Political Murder, Fondazione Matera Basilicata 2019, Teatro di Roma e NTGent, Fruitmarket Arts & Media GmbH e Langfilm / Bernard Lang AG, inserito nel progetto “Topoi, teatro e Nuovi miti” di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.