Il ritorno sul palco di Via Giulia per la grande interprete dal 25 al 29 gennaio
Milena Vukotic non ha certo bisogno di presentazioni. Il suo straordinario e versatile talento l’ha resa una delle attrici più amate del cinema italiano e internazionale, nonché una delle più acclamate signore del palcoscenico.
Milena, classe 1935, non ha paura delle sfide, come ha più volte dimostrato nella sua carriera lunga e piena di successi. Milena ovvero Emilie du Châtelet, spettacolo che la vede protagonista sul palco dell’Off/Off Theatre di Roma dal 25 al 29 gennaio, non fa eccezione.
Diretta da un maestro del cinema italiano come Maurizio Nichetti, Milena Vukotic interpreta uno dei più grandi ingegni del XVIII secolo, colei che contribuì alla divulgazione e allo sviluppo delle celebri teorie newtoniane. Non solo una matematica e una fisica, ma anche una donna libera e rivoluzionaria, forse la prima femminista ante litteram.
Intelligente, spavalda e determinata, Emilie è riuscita a imporsi con la sua cultura e la sua libertà di pensiero, ma è stata anche un’orgogliosa libertina, pronta a sfuggire in ogni modo a convenzioni e tradizionalismi.
La Vukotic, che nella sua brillante carriera ha sempre rivendicato una certa libertà interpretativa, si cala alla perfezione nei panni di una donna dall’intelletto vivace e dallo spirito indomito, che ha dimostrato, sia nella vita professionale che in quella sentimentale, un coraggio davvero singolare.
Famosa per la sua relazione extramatrimoniale con uno dei padri dell’Illuminismo, Voltaire, a cui era legata da “amitié amoureuse” e da profonda sintonia intellettuale, Emilie ha sempre rifiutato di entrare nei ruoli imposti alle donne del suo tempo. Perché nonostante l’Illuminismo fosse il secolo delle lotte ai pregiudizi per la conquista dell’uguaglianza, molte donne – seppur colte ed istruite – mantenevano un ruolo inferiore e subordinato a quello dell’uomo.
Ce lo ricorda la stessa Vukotic, nei panni di se stessa, proprio all’inizio dello spettacolo, quando, manifestando al pubblico il suo rifiuto di indossare un ingombrante abito d’epoca per interpretare Emilie, sottolinea come, da sempre, le donne siano state all’ombra dei loro uomini, seppur spesso abbiano contribuito largamente ai successi dei consorti.
Alternando, quindi, i panni di Milena e di Emilie e muovendosi nello spazio-tempo delle due, la Vukotic ci conduce per mano allo scoperta di un’eccezionale donna settecentesca, ammirata e al centro dei pettegolezzi nei salotti aristocratici, ma anche studiosa attenta e appassionata, capace di giocare un ruolo significativo nei dibattiti scientifici dell’epoca.
L’attrice tira fuori, ad ogni parola e movenza, un’energia, un’intensità e una grazia che raramente si è abituati a vedere in palcoscenico. La sua figura esile, gentile e quasi fuori dal tempo si illumina di un fascino che avvolge completamente lo spettatore: quello stesso fascino che provocava Emilie, per creatività ed ingegno, nei suoi ascoltatori. Il pubblico non può, quindi, che empatizzare con una donna per cui la vita è sempre stata sinonimo di libertà, nonché ricerca costante di stimoli e sfide.
Milena ovvero Emilie du Châtelet ha, infatti, come punto di forza quello di non essere mai pedante o noioso, ma di condurre il pubblico, tra stupore, sorrisi ed emozione, nell’animo di Emilie e nel periodo storico da lei così intensamente vissuto. Il merito è ovviamente della bravura ipnotica della Vukotic, ma anche di un testo intelligente e ben scritto (di Francesco Casaretti), che lontano da qualsiasi finalità didattica, è capace di informare, divertire, riflettere ed appassionare.
Alberto Leali