Venezia 76: Melania Dalla Costa protagonista del corto I sogni sospesi, storie di donne e di violenza
Dopo aver partecipato al potente Stato di ebbrezza, sul percorso di disintossicazione dell’attrice comica Maria Rossi, Melania Dalla Costa sbarca a Venezia 76 come protagonista di un altro film dal tema importante, I sogni sospesi di Manuela Tempesta.
Si parla infatti di violenza sulle donne, un fenomeno sempre più spesso raccontato dal mondo cinematografico e non solo. La giovane Melania, la cui carriera già si contraddistingue per versatilità e audacia,
Melania, I sogni sospesi racconta la violenza sulle donne, un fenomeno che oggi è purtroppo sempre più diffuso…
“I Sogni Sospesi” è stato creato per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in quasi tutte le parti del mondo. L’abuso fisico e sessuale è un problema sanitario che colpisce oltre il 35% delle donne in tutto il mondo e cosa ben più grave una percentuale dei casi è causata dal partner. Ad essere coinvolti sono spesso anche i loro bambini, che divengono a loro volta vittime. Fortunatamente sono nate varie associazioni di sostegno alle donne vittime di violenza e sono state approvate leggi importanti. Ma c’è ancora molto da fare.
Chi è Marlène, il personaggio che interpreti nel corto, e come lo definiresti?
Il mio personaggio è molto fisico e allo stesso tempo molto spirituale: un essere poetico! Marlène è una bellissima e inquieta artista francese che esprime il suo talento creativo dipingendo, con il corpo nudo, una tela bianca appesa in un casolare. Lei e sua sorella sono fuggite e si nascondono in un mulino in mezzo alla campagna, il loro passato è segnato da un terribile segreto. Una mattina, la verità viene alla luce: Marlène è stata vittima di una brutale violenza fisica proprio dal suo più grande amore ed è riuscita a salvarsi solo grazie all’aiuto di Sophie, che ha colpito l’uomo alle spalle. Nonostante la fuga, però, Marlène ha iniziato a star male, il “buio l’ha raggiunta” e ha tentato il suicidio nelle acque di un fiume. Anche in questo caso, l’aiuto di Sophie e il suo supporto è stato fondamentale per ricominciare a vivere. Marlène è una farfalla con le ali spezzate, che impara a camminare.
La frase finale è “I sogni sono la forma migliore e futura di noi…”. Potresti spiegarcela?
Il titolo nasce da un viaggio, a Tokyo, che ho fatto nel 2015. Lì ho visitato la Tokyo Tower, all’ultimo piano si trova uno spazio dove si può meditare e pregare. In questo posto ci sono dei cuori in legno, dove tante persone e artisti ci hanno scritto i loro sogni e li hanno firmati, per poi appenderli, in alto, su degli appositi ganci. Anch’io ho il mio cuore lì. Tutti pregano davanti ai sogni di tanta gente, ed ecco da dove nasce il titolo. Per raggiungere i nostri sogni evolviamo in qualcosa di migliore, sono un faro presente che ci indica la via.
Durante i festival, di solito, ci si lamenta della scarsa presenza di attrici e registe. A tuo avviso come mai accade ancora questo?
Per paura. Ciò che si teme si sminuisce e non si esalta. Vi lancio questa provocazione: quando vedrò in un festival più donne rispetto agli uomini?
Leggevo in una tua intervista: “Non voglio dipendere da nessuno e amo il maschio che c’è in me”…
Dipendere da qualcuno che ami non è amore, ma appunto una dipendenza. Le dipendenze sono malsane. Amo il maschio che è in me perché mi regala la grinta, il coraggio e la forza di superare ogni cosa. Ho imparato ad amare me stessa perché ho superato tante cose, sono la nipote di un pastore, vivevo in un paesino di 1600 abitanti dove non c’è nemmeno uno stop. Per me era già un sogno vivere in una città.
ph. Maria La Torre
Se non avessi fatto l’attrice, quale sarebbe stato il futuro di Melania?
Avrei fatto l’avvocato per la gioia dei miei o sicuramente avrei continuato a fare lo sci nordico a livello agonistico, ero una promessa e in nazionale. Ho sempre amato l’arte, quindi per fortuna è andata così!
I tuoi prossimi progetti?
Film internazionali, ma purtroppo non posso svelare altro!
Sogni Hollywood?
Il mondo di Hollywood lo guardo e lo osservo da lontano, ma lo amo. Un atleta lotta con sacrificio, lealtà, impegno, coraggio e costanza per raggiungere il maggior risultato. Questo è il mio modo di vivere, sono cresciuta così e non mi fermerò affinché non si fermerà il mio respiro.
Concordi con chi afferma che il cinema italiano è in crisi?
Vorrei lavorare e rapportarmi con i più bravi artisti a livello tecnico e artistico del panorama cinematografico mondiale, quindi ho scelto di oltrepassare i confini italiani per competere ed imparare da tutti e non limitarmi all’Italia. Non vedo crisi, cambiano i gusti. Le persone vanno al cinema per vedere essere umani che vivono realmente, osano e non hanno limitazioni come la società odierna. Abbiamo bisogno del cinema. Oggi ci sono tante serie di qualità anche online, ma il fascino della sala è imbattibile.
Roberto Puntato