In arrivo dal 4 giugno su Amazon Prime Video. Nel cast anche Eduardo Valdarnini, Michela Giraud e Barbara Chichiarelli
Il timido Antonio (Giancarlo Commare) è costretto a mettere in discussione tutto il suo mondo quando viene abbandonato, dopo molti anni, da un marito (Carlo Calderone) da cui dipende psicologicamente ed economicamente. In cerca di una nuova sistemazione, si imbatte in Denis (Eduardo Valdarnini), un ragazzo trasgressivo e che vive di piccoli espedienti, che diventa suo padrone di casa e fedele amico. Tramite Denis, Antonio inizierà a lavorare nel forno di Luca (Gianmaro Saurino), grazie a cui si riaprirà al sesso e riscoprirà la sua passione per la pasticceria. Pian piano, il ragazzo si renderà conto che essere single non è poi così male, riafferrando la libertà, l’indipendenza e la fiducia che in tanti anni di matrimonio gli erano mancati.
L’opera prima di Matteo Pilati e Alessandro Guida, che firmano anche la sceneggiatura insieme a Giuseppe Paternò Raddusa, ha il pregio di immergerci, in modo schietto e senza ricorrere ai soliti cliché, nel mondo omosessuale maschile.
Maschile Singolare è un ritratto fresco e audace, sincero e mai stonato, che brilla per le interpretazioni di un cast azzeccato e assolutamente credibile, a cominciare dal protagonista Giancarlo Commare.
L’attore siciliano, infatti, già notevole in Skam Italia, rende alla perfezione le sfumature del suo personaggio, alle prese con un atipico coming of age all’insegna della leggerezza.
Perché, lontano da quel politically correct che di solito investe le pellicole italiane a tematica lgbt, Maschile Singolare non ha paura di mostrare il sesso, la promiscuità e l’edonismo, senza per questo dimenticare il valore della tenerezza, degli affetti e dell’amicizia.
Ed è proprio per l’autenticità nella descrizione di un mondo omosessuale in cui viene facile riconoscersi che Maschile Singolare può ritenersi alla stregua dei migliori lavori di Ozpetek, con quella vivace mescolanza di introspezione, comicità e amarezza.
Il film disegna con abilità il viaggio del protagonista Antonio attraverso le fasi di una separazione, passando dallo smarrimento al dolore, dalla rassegnazione ai tentativi di rimettersi in gioco, dal cambiamento alla rinascita.
Così, uscendo da quella immobilità sentimentale che lo teneva legato al passato e riformulando se stesso come entità singola e non più come appendice di qualcuno, Antonio potrà finalmente riaprirsi al futuro. E come ogni racconto di formazione che si rispetti, il nostro eroe imparerà ad affrontare la sfida più difficile: trovare il proprio posto nel mondo e capire cosa realmente fare della propria vita, rimanendo fedele a se stesso e non temendo le incertezze.
Senza mai risultare scontato o didascalico, Maschile Singolare ha il coraggio di prendere le distanze dalle commedie di casa nostra tutte zucchero e stereotipi, trovando il giusto linguaggio, visivo e narrativo, con cui raccontare la quotidianità e la complessità del mondo omosessuale.
Roberto Puntato