Dal 26 al 31 ottobre la prima parte della trilogia Contes Immoraux dell’artista francese
Il Teatro di Roma-Teatro Nazionale presenta la rocambolesca performance dell’artista francese Phia Ménard, Maison mère, al Teatro India dal 26 al 31 ottobre.
Prima parte della trilogia Contes Immoraux, Maison mère, prodotta con il sostegno della Fondazione Nuovi Mecenati e commissionata da documenta 14 di Kassel, risponde al tema proposto dalla manifestazione “Imparare da Atene/Per un parlamento del corpo” con uno
spettacolo che mette in discussione l’identità di un’Europa retta da fragili equilibri.
Unica interprete in scena, Ménard costruisce una gigantesca casa di cartone con qualche metro di nastro adesivo. Si muove senza esitazione, come una guerriera che affronta la battaglia. Niente sangue, solo sudore, quello della tensione tra un’architettura titanica e la sua costruttrice. Chi è costei? Una mortale o una figura mitologica? Una rifugiata dei nostri giorni o colei che si occuperà della ricostruzione, noncurante delle intemperie e dei diluvi mitologici?
«Mio nonno fu una delle vittime quando Nantes fu bombardata a tappeto dagli Alleati nel 1943» racconta l’artista. «Durante la mia infanzia, l’immagine e le conseguenze delle bombe non mi sembravano reali. È stato molto più tardi, quando ho capito che non avremmo deposto fiori sulla tomba di mio nonno, ma che avremmo invece visitato una fossa comune senza volto, che ho capito la terribile infamia delle bombe. Forse è stato in quel momento che la mia mente si è imbattuta nelle parole “Piano Marshall”, il programma messo in piedi per ricostruire l’Europa: organizzare la distruzione di massa e poi gestire la ricostruzione delle città devastate dalla guerra, sul modello di una casa ricostruita e di un riscritto piano urbanistico».
Gli spettacoli di Phia Ménard affrontano questioni sociali per le quali si impegna esplicitamente: l’identità, la difesa dei diritti umani, il genere. Non è un caso se per la performance Saison sèche, in arrivo al Teatro di Roma per la nuova stagione del Teatro Argentina, ha chiesto a sette donne di «liberare il loro corpo dall’assegnazione di genere definita dal potere patriarcale attraverso un rituale infervorato dal carattere pittorico».
Dopo la formazione in giocoleria con il maestro Jérôme Thomas, nel 1998 Ménard fonda la compagnia Non Nova. Ha studiato danza moderna, mimo e recitazione, e fatto parte della compagnia del suo maestro esibendosi in numerosi spettacoli fino al 2003. È regolarmente ospite dei più importanti festival e teatri internazionali.