Nel cast anche Carey Mulligan, Matt Bomer e Maya Hawke. In cinema selezionati a dicembre e su Netflix dal 20 dicembre
In cinema selezionati a dicembre
e su Netflix dal 20 dicembre arriva Maestro, film diretto, prodotto, scritto e interpretato da Bradley Cooper nei panni di Leonard Bernstein.
Nel cast anche Carey Mulligan, Matt Bomer, Maya Hawke, Sarah Silverman, Josh Hamilton, Scott Ellis, Gideon Glick, Sam Nivola, Alexa Swinton e Miriam Shor.
Maestro è prodotto anche da Martin Scorsese, Steven Spielberg, Kristie Krieger, Fred Berner e Amy Durning.
Sinossi
Maestro è un’imponente e impavida storia d’amore che ripercorre la relazione durata una vita tra Leonard Bernstein e Felicia Montealegre Cohn Bernstein. Maestro non è solo una dichiarazione d’amore alla vita e all’arte, ma essenzialmente una rappresentazione emotivamente epica di famiglia e amore.
Recensione a cura di Carla Curatoli
Seconda regia di Bradley Cooper dopo A star is born, Maestro rilegge la vita di Leonard Bernstein, uno dei più grandi direttori d’orchestra e compositori di sempre.
Un biopic stratificato e complesso, che vive dell’interpretazione di un Cooper straordinario, che esplora con grande abilità l’intimità, il dualismo, le contraddizioni e le pulsioni del suo multiforme personaggio.
Ma il cuore pulsante del film resta il personaggio della moglie Felicia, interpretato dalla sempre ottima Carey Mulligan, donna intelligente e paziente, consapevole dell’orientamento bisessuale del marito, ma allo stesso tempo cosciente che l’amore che nutre per lei è forte e sincero.
Maestro è infatti soprattutto un melodramma con al centro la storia di un matrimonio non convenzionale, in cui la coppia protagonista attraversa circa trent’anni di ménage faticosamente tenuto in piedi, affrontando gli ostacoli della condivisione e facendo presa sulle convinzioni su cui si edifica una relazione.
Niente scene madri, niente retorica, niente abusi musicali: il film scorre con misurata sicurezza, preferendo spesso suggerire anziché mostrare, cercando l’essenza e la verità del personaggio pur in un’abilissima mescolanza di vita e finzione.
Senza incappare in trappole narrative, Maestro va oltre il mero biopic, ponendo il focus sull’umanità della figura di Bernstein e sul complesso dualismo che caratterizza la sua vita privata così come quella lavorativa.
Dal punto di vista registico, invece, il film sceglie per la prima parte l’affascinante bianco e nero di Matthew Libatique, mentre per la seconda il colore saturo che rievoca gli anni ‘60. Ed è abile nel passare dalla leggerezza della commedia romantica alla gravità del dramma d’autore, dai ritmi incandescenti del musical all’intensita della camera fissa.
Un film elegante, fluido e struggente, che conferma e rafforza le doti di Cooper sia davanti che dietro la macchina da presa. Uno di quegli autori che ci mette il cuore oltre che la tecnica, appassionandosi ai personaggi che racconta e restituendoci la loro più intima essenza.