La Madrina del Premio Kinéo di Venezia 78 si racconta
E’ la bellissima Madalina Ghenea la madrina del Premio Kinéo alla 78esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Il prestigioso premio, ideato e diretto da Rosetta Sannelli, nasce come riconoscimento del cinema italiano votato dal pubblico, al fine di sostenere la nostra cinematografia e le nostre sale.
Ecco cosa ci ha raccontato l’attrice e modella rumena, che ci ha incantato in Youth di Sorrentino e che ha recentemente vestito i panni di Sophia Loren nell’attesissimo House of Gucci di Ridley Scott.
Madalina, il Kinéo ti ha scelto come sua madrina di quest’anno…
Sono felicissima. Il Kinéo è un premio del pubblico e per me significa molto. Penso infatti che il riconoscimento più grande di tutti sia l’affetto della gente che ti segue.
Ti sarebbe piaciuto essere qui a Venezia con un film?
A Venezia avremmo dovuto portare House of Gucci, l’ultimo film di Ridley Scott, ma forse faremo un’anteprima in America. Non posso dire nulla, so solo che quando è uscito il trailer alle 2 del mattino e mi sono vista in video, è stata un emozione pazzesca. Poi per me interpretare Sophia Loren è un vero onore perché è da sempre la mia musa. Ho una parte piccolina in un progetto davvero grande. Nella mia carriera sono stata fortunata a lavorare con mostri sacri del cinema come Jude Law, Al Pacino, Adam Driver, Jane Fonda, Michael Cane o Paolo Sorrentino.
C’è qualcuno di loro che ti ha lasciato un’emozione particolare?
Ricordo con molto affetto la conferenza a Cannes di Youth, il film di Paolo Sorrentino con Michael Cane: ammiro tanto la sua arte di raccontare le cose! E poi nonostante la sua straordinaria carriera, è capace di emozionarsi ancora per i nuovi progetti, non stancandosi mai dell’affetto del pubblico. Ricordo anche un altro episodio che mi ha fatto emozionare, quando la mia mamma mi ha chiesto di fare una foto con lui.
Che tipo è Madalina?
Ho le mie insicurezze, ma cerco sempre di fare delle scelte mirate. Per esempio, preferisco aspettare prima di accettare un progetto, mi deve appassionare soprattutto la sceneggiatura. Più che i soldi, per me è importante sapere di fare quello che sento.
Ad oggi hai ancora tanti sogni da realizzare?
Tantissimi! Alcuni li ho già realizzati, ad esempio ho aperto una casa di produzione che dà lavoro a tanti giovani. E poi durante il lockdown ho comprato un pianoforte e un giorno mi piacerebbe portare un pezzo sul palco. Penso che non si debba smettere mai di imparare. Tempo fa ho perso un progetto per Quentin Tarantino – dovevo fare la moglie di Caprio in Once Upon a Time.. in Hollywood – ma prima di partire per Venezia ho ricevuto il visto di lavoro americano. Adesso sono pronta a conquistare l’America!
Roberto Puntato