In sala solo il 17, 18 e 19 febbraio distribuito come evento da Vision Distribution
In occasione dei 50 anni del primo sbarco sulla Luna (2019) il docu-film Lunar City di Alessandra Bonavina, già presentato all’ultima Festa del Cinema di Roma e in arrivo nelle sale solo il 17, 18 e 19 febbraio, distribuito come evento da Vision Distribution, vuole raccontare le sfide presenti e future, le tecnologie più avanzate e l’impegno di uomini e mezzi che porteranno il genere umano a ritornare sulla Luna e conquistare lo Spazio Profondo.
Attraverso interviste alle figure chiave impegnate nelle prossime missioni lunari, Lunar City ci spiega come, in un futuro non così lontano, con una stazione Spaziale in cislunare, gli astronauti potranno partire dal pianeta Terra con una normale capsula Orion, attraccare dopo qualche giorno al Gateway e poi far rotta verso lo Spazio interplanetario a bordo del Transport.
NOTE DI REGIA
Il docu-film percorrerà passato, presente e futuro: il passato con immagini esclusive dell’archivio della Nasa, il presente racconterà l’impresa (grandi strumenti tecnologici, uomini e mezzi a lavoro, inquadrature di assembramenti, momenti di panico e di gioia durante i test), ma soprattutto la sua preparazione (gran parte del film mostrerà il lungo processo che serve per preparare qualcosa di grande e importante per tutta l’umanità).
Racconteremo il futuro attraverso alcune ricostruzioni che ci porteranno fino al 2024 immaginando il mondo che verrà, in una visione che ci permetterà come in un sogno di vedere il futuro e quindi poter orientare il presente.
I problemi dovuti alla crescita della popolazione su un pianeta con risorse limitate e ai conflitti che ne possono derivare, i disastri ambientali causati dall’uomo e i possibili disastri naturali sono solo alcune delle sfide che l’umanità dovrà affrontare nel futuro.
L’esplorazione umana dello spazio può apportare un suo contributo alla soluzione di alcuni di questi problemi attraverso: l’identificazione e lo sfruttamento, fuori dal pianeta, di risorse naturali che sulla Terra stanno diventando scarse o critiche, contribuendo così alla stabilità politica internazionale; il miglioramento dei processi di produzione di energia sviluppati per i veicoli spaziali che potrebbe avere importanti conseguenze ambientali sulla Terra.
In netto contrasto con il passato, questo ritorno alla Luna e più in là su Marte sarà all’insegna della cooperazione internazionale: questo farà in modo che le prossime future missioni dovranno essere affrontate come genere umano.