Il ritorno sul grande schermo delle sorelle Loretta e Daniela Goggi nel corto “Sogni” di Angelo Longoni, premiato al Festival Tulipani di Seta Nera
La conosciamo tutti, i più giovani come giudice di Tale e Quale Show su Rai1, tutti gli altri per le sue impareggiabili imitazioni e le sue intramontabili canzoni. Lei è Loretta Goggi, che ritorna sul grande schermo insieme alla sorella Daniela per il cortometraggio “Sogni”, scritto e diretto da Angelo Longoni e premiato al Festival Internazionale del Film Corto Tulipani di Seta Nera.
<<Grazie ad Angelo sono tornata a lavorare con mia sorella e le sorprese non sono finite qui!>>, afferma una Loretta Goggi emozionata, che interpreta una donna malata di Alzheimer che si ritrova proiettata in un ricordo, accompagnata per mano da una bambina che la guida verso il ricongiungimento con l’ex marito (Francesco Montanari).
Nel cast di “Sogni”, prodotto da Giorgio Chessari per IIP e fortemente voluto da Medica Group, anche Claudia Conte, nel ruolo della figlia della protagonista, Daniela Goggi, nel ruolo della responsabile della struttura di cura, e Leonardo Boccia in quello del custode.
Il corto, distribuito da Prem1ere Film, è stato girato a dicembre 2018 presso l’Hospice Medica Group Casilino, centro di eccellenza per la cura dell’Alzheimer, e tuttora continua a girare nei circuiti dei concorsi cinematografici italiani e internazionali. Proprio l’8 giugno, infatti, inaugurerà il prestigioso Festival “Le giornate della luce” di Spilimbergo, alla presenza della co-protagonista Claudia Conte e del responsabile del progetto Gianluca Melillo Muto di Medica Group.
Loretta, questa non è la prima volta che interpreti una donna con l’Alzheimer…
Sì, anche se più precisamente in quella fiction ero affetta da una demenza senile. In questo corto, invece, ho l’Alzheimer, che è una situazione ancora più delicata e dolorosa. Ne so qualcosa, perché in famiglia abbiamo avuto una nostra cugina morta proprio a causa di questo male. Sappiamo come ci si sente, la pazienza e il percorso da fare per tenere i nervi saldi. Non è facile stare accanto a un malato di Alzheimer, perché subisce una trasformazione graduale ma dolorosissima. Sono dell’avviso, però, che in questi casi l’aiuto dei propri cari sia fondamentale e sia sempre meglio tenerli accanto a sé.
E’ quindi per questa ragione che hai accettato anche questo ruolo?
No, il problema è che per le donne della mia età non è facile avere un ruolo da protagonista per parlare di tematiche sociali. Sembra che la vita per molti finisca dopo i quarant’anni, invece non è così. E’ un paradosso se si pensa che la tv viene vista per lo più da persone della mia età, mentre gli addetti ai lavori ci scartano.
Nel panorama musicale, però, alcune donne stanno venendo fuori proprio oggi. Un esempio la Vanoni…
Ecco, è vero! Lei adesso si sta levando tanti sassolini dalla scarpa e ha la piena libertà di dire tutto ciò che vuole. E fa bene! Una grande interprete, un’icona del passato che insegna alle nuove generazioni. Però mentre in America vai al concerto dei Rolling Stones non perché sono icone del passato, ma perché ancora cantano canzoni, in Italia questo purtroppo non si verifica!
E’ per questo che ad un certo punto della tua carriera hai preferito fare altro?
Io ho un gran difetto, non riesco a gestire la fama e la popolarità e non ho saputo sacrificare gran parte della mia vita. Ma a me onestamente non interessa, sono quella che sono! Ecco perché non sono mai diventata la Raffaella Carrà o il Pippo Baudo della situazione. Ad un certo punto del mio percorso, ho voluto riempire i teatri, così con mio marito ci siamo buttati anche in questa magnifica esperienza. E’ grazie a Carlo Conti se sono tornata in tv, altrimenti avrei fatto la vita della pensionata a casa mia. Ringrazio anche il regista di questo corto, Angelo Longoni, perché dopo tanti anni mi ha permesso di lavorare con mia sorella e non escludo più in là altre sorprese.
Mi vuoi dire che le sorelle Goggi torneranno ancora a lavorare insieme?
Abbiamo scritto una serie per la tv, manca solo un produttore coraggioso. Capisci? Se fossimo stati uomini, già la avrebbe presa in considerazione qualcuno. Però nei nostri progetti futuri non c’è solo la televisione, ma spero presto anche in un ritorno a teatro, la mia grande passione. E’ tutto pronto e spero vada a buon fine. Sai, sono stata fregata per ben due volte… non vorrei ce ne fosse una terza!
Roberto Puntato