In scena dal 19 gennaio al 12 febbraio
L’ambiguità dell’animo umano. Il bene e il male come due facce della stessa moneta. In breve, Dr Jekyll e Mister Hyde.
Talmente popolare da essere utilizzato nel linguaggio comune come metafora dell’ambivalenza del comportamento umano, il celebre racconto gotico di Robert Louis Stevenson approda al Teatro Ciak di Roma da giovedì 19 gennaio a domenica 12 febbraio con la regia di Matteo Tarasco, interpretato da Ruben Rigillo, Linda Manganelli, Giovanni Carta, Enrico Ottaviano e Amedeo D’Amico.
Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mister Hyde è la storia di uno sdoppiamento di personalità e delle sue tragiche conseguenze. Il rispettabile dottor Jekyll non ha creato il malvagio Mister Hyde, ma l’ha scovato nei più nascosti meandri della propria coscienza.
Robert Louis Stevenson ci propone una storia cupa e disperata, che oscilla pericolosamente nell’incerto territorio in cui danzano avvinghiati Eros e Thanatos, una riflessione sempre attuale sulla natura umana e sulla seduzione del male.
“Robert Louis Stevenson – dice il regista Matteo Tarasco – descrive un mondo che perde i propri referenti culturali e svilisce i valori etici, un mondo dove l’interesse personale diviene la mozione primaria d’ogni atto, dove trionfa il soddisfacimento sfrenato del desiderio di potere. Bestie umane si agitano sulla scena del mondo borghese. La preminenza degli istinti è nascosta dietro la maschera del quieto vivere. Ma la maledizione del genere umano è che due esseri aggrovigliati in un incongruo legame siano costretti a combattersi nel grembo della medesima coscienza. E pertanto non è possibile vivere in quiete. Il bene e il male – conclude – come due facce della medesima moneta, albergano nell’animo di tutti noi e soltanto il libero arbitrio determina gli esiti delle nostre esistenze”.
I nostri cuori sono campi di battaglia dove il bene e il male si fronteggiano costantemente. In questa atavica lotta il destino del Dottor Jekyll e del suo doppio Mister Hyde, s’intreccerà con il destino di un’altra creatura tormentata, Mary, la nuova domestica, una donna con una cupa storia di abusi alle spalle, ferita nell’anima e nel corpo, ma ancora forte e in grado di stringere un fatale legame con lo strano Dottore, un legame che li avvinghierà sempre più in un turbinio di sudditanza, fratellanza e amore.
Traduzione e adattamento di Matteo Tarasco. Le musiche sono di Stefano Mainetti ed eseguite da Luca Pincini. Scene di Francesco Ghisu, costumi di Valentina Bazzucchi, disegno luci di Marco Catalucci.