Se pensate di conoscere tutto su Orson Welles, forse il bellissimo documentario del regista irlandese Mark Cousins (The Story of Film: Ad Odyssey) vi farà ricredere.
Lo sguardo di Orson Welles ha infatti accesso esclusivo ad un prezioso materiale del padre di Citizen Kane, i suoi disegni: ha così la possibilità di raccontare in modo “diverso” uno dei maggiori registi cinematografici e teatrali del XX secolo, facendosi guidare da bozze e schizzi.
Cousins passa in rassegna tutta la biografia del regista, a partire dall’infanzia fino alle sue ultime produzioni, attraversando le numerose arti in cui si è cimentato, ma soprattutto rilegge il personaggio portando alla luce un Welles mai visto prima.
Lo fa inframmezzando immagini di repertorio ed immortali sequenze dei suoi capolavori al racconto di aspetti inediti della sua personalità e del suo stile, che vengono svelati man mano che si procede alla scoperta delle sue misconosciute creazioni “pittoriche”.
Il periodo in Finlandia e a Dublino, la radio, il teatro, il cinema, il maccartismo, i numerosi ed inquieti amori: nulla è lasciato fuori nel racconto di Cousins, che dimostra una passione e un coinvolgimento verso il suo protagonista che è davvero raro vedere al cinema.
Il regista irlandese si rivolge direttamente a Welles, come se gli stesse scrivendo una lettera da inviare nell’aldilà: una lettera di un figlio al suo padre cinematografico, gonfia di ammirazione, emozione e sentimento.
Cousins non teme di risultare troppo sentimentale, di raccontare quasi ossessivamente tutte le fasi di una ricchissima carriera artistica, di addentrarsi nelle trame e nelle sottotrame di una vita dedicata all’arte, di riempire il film di parole e riflessioni: ciò perché Lo sguardo di Orson Welles è un film per chi davvero ama il cinema, i suoi segreti e la sua magia.
Storicamente rigoroso, stilisticamente accattivante e lontano dall’agiografia, Lo sguardo di Orson Welles è uno degli omaggi più belli, coraggiosi e personali che un regista potesse dedicare al suo mentore. In sala con I Wonder Pictures solo dal 16 al 19 dicembre.
Alberto Leali