Al cinema dal 5 ottobre con BIM Distribuzione
Dal commovente bestseller di Rachel Joyce, qui nelle vesti di sceneggiatrice, Hettie MacDonald (regista di Normal People) realizza un senior movie perfetto in ogni sua componente.
A cominciare da un cast di tutto rispetto, capeggiato dal premio Oscar Jim Broadbent che, grazie al suo mai troppo celebrato talento, dà vita a un personaggio sfaccettato ed emozionante.
Harold è un uomo della classe media e in là con gli anni, che trascorre una vita piatta con la moglie Maureen (l’ottima Penelope Wilton) in una cittadina dell’Inghilterra. Un giorno, però, riceve la notizia che Queenie, una sua amica di vecchia data, sta per morire a causa di un tumore. Nonostante la disapprovazione di Maureen, decide, così, di andarla a trovare, attraversando a piedi l’Inghilterra e diventando, così, fonte d’ispirazione per la gente comune.
L’imprevedibile viaggio di Harold Fry è un mix di melodramma e road movie che, attraverso la bizzarra impresa di un uomo spento e schiacciato dal proprio passato, riflette su temi universali come il peso del tempo che passa, la consapevolezza di dover chiudere i conti con fantasmi e rimpianti, il desiderio di un’ultima avventura per ritrovare, forse, un nuovo sguardo sulla vita.
Mai sopra le righe e privo di retorica, questo Forrest Gump a tinte british esplora i sentimenti con malinconica delicatezza: ci guida gradualmente nell’animo tormentato del protagonista, anche attraverso i rapporti ch’egli instaura con le persone che incontra lungo il suo viaggio.
Ne deriva, così, il toccante e bellissimo ritratto di umanità in cerca di condivisione anche quando finisce con il negarne il bisogno.
Ma ammirevole è anche il modo in cui la regista utilizza l’ambiente, sia naturale che urbano, rendendolo non un semplice sfondo, ma specchio di ciò che vivono i personaggi.
Un film per tutti coloro che amano un cinema garbato e sensibile, minimalista e profondo, che riesce a trovare nell’ordinario la magia dello straordinario.
Ilaria Berlingeri