L’idea di ucciderti: un noir che unisce amore, morte e mistero in scena dal 27 febbraio all’11 marzo al Teatro Ghione di Roma. Con Fabio Sartor e Caterina Murino
Al Teatro Ghione dal 27 febbraio fino all’11 marzo “L’idea di ucciderti”, un thriller sull’amore come trappola mortale.
Scritto e diretto da Giancarlo Marinelli con Fabio Sartor, Caterina Murino e con Paolo Lorimer, Francesco Maccarinelli, Francesca Annunziata e la partecipazione straordinaria di Paila Pavese.
La storia di una passione bruciante: amore, mistero e morte in un noir che lascia con il fiato sospeso.
L’orrore di un femminicidio raccontato come un puzzle da ricomporre per scoprire la verità al di là di qualsiasi preconcetto.
NOTE DI REGIA
Mi sono ispirato a una storia vera. Vera non nella tragedia qui scritta. Ma nei presupposti che avrebbero potuto condurre a quella tragedia. Nella realtà nessuno ha ucciso nessuno. Almeno non fisicamente. E però, fuori da ogni ipocrisia, lo devo ammettere: ascoltando chi me l’ha raccontata, per un attimo, mi è balenato lo spettro. Che è il titolo di questo lavoro. L’idea di uccidere. Sono un uomo “femminista” dalla nascita: adoro le donne; mi sveglio la mattina, per incontrare una donna; scrivo e dirigo pensando sempre alle donne. Non ho mai alzato un dito contro una donna. E mai lo farò. Eppure, immedesimandomi nel protagonista di questa storia, quello spettro è affiorato. Capiterà anche al pubblico che assisterà allo spettacolo. E mi odierà, e si odierà per questo.
In verità, non intendevo scrivere un testo sul “femminicidio” al contrario, o, peggio, sul “maschicidio”. Volevo raccontare una storia sull’amore come arma di distruzione di massa. Sull’amore come trappola mortale. Sull’amore che dovrebbe essere la negazione di ogni luogo comune. E che invece diventa il più comunemente letale dei luoghi comuni.
Volevo mettere in scena una storia capace di spaventare il pubblico come quando si legge in un giornale di una possibile epidemia, di un virus che potrebbe colpire tutti: “E se capitasse anche a me?”.
La risposta non c’è. Non può esserci. Ché il Teatro non si occupa mai del vaccino. Ma solo del contagio.
dal martedì al sabato, ore 21.00; domenica ore 17.00; lunedì riposo
Zerkalo Spettacolo