Al cinema dal 6 aprile con Teodora Film
Sarajevo. La quarantacinquenne Asja, realizzata professionalmente ma non dal punto di vista sentimentale, cerca da tempo un’anima gemella. A tal fine, si lascia persuadere a partecipare ad un meeting organizzato da una società esperta in materia di cuori solitari. Viene, così, abbinata, apparentemente in modo casuale, al taciturno bancario Zoran. Poco per volta, però, scopriremo che l’uomo cercava proprio Asja, per espiare uno dei suoi più lancinanti sensi di colpa, riguardante un attentato che tempo prima aveva commesso ai danni dei bosniaci a Sarajevo. Tra le vittime coinvolte, infatti, c’era anche la nostra giovane protagonista che, a differenza del fratellino, riuscì a salvarsi.
La regista macedone Teona Strugat Mitevska, nota per l’ottimo Dio è donna e si chiama Petrunya, affronta nuovamente tematiche brucianti e cruciali per il proprio Paese, ponendo, però, anche quesiti di portata universale.
Riflette, infatti, su cosa tiene insieme e cosa divide una nazione eterogenea, sulla follia umana che genera conflitti e massacri, sulle ferite inflitte della guerra e sulla necessità del perdono.
Come nel suo precedente lavoro, però, lo fa con la sua impagabile verve ironica e satirica, che rende anche L’appuntamento un film originale e personalissimo.
In più, parte anche stavolta da un episodio intimo che coinvolge un bel personaggio femminile, per costruire gradualmente una riflessione storica e politica che colpisce nel segno.
Il tocco pungente, paradossale e perfino un po’ onirico della regista si traduce anche nella riuscita descrizione di un’umanità sola e bisognosa d’amore, segnata da ferite troppo grandi per essere tenute nascoste.
Ecco, quindi, che i rimorsi dei carnefici non fanno meno male del dolore che divora le loro vittime: l’unica via d’uscita è cercare, per i primi, una possibile redenzione e, per i secondi, una difficile pacificazione che li spinga ad andare avanti.
Quello di Teona Strugat Mitevska è, dunque, un cinema sagace e di forte intensità emotiva, da salutare con entusiasmo.
Paola Canali