Dal 24 aprile 2025 al cinema, una storia di amore, confusione e crescita personale per la generazione di oggi. Alla regia Luca Lucini, Tananai firma la colonna sonora
L’amore, come descritto nei libri e nelle lezioni di filosofia, sembra spesso un concetto semplice e razionale. Ma la realtà dell’amore vero è ben più complessa e caotica. È questa la lezione che Leone, interpretato da Nicolas Maupas, dovrà imparare nel nuovo film L’Amore, in Teoria, che arriverà nelle sale italiane il 24 aprile 2025. Un racconto fresco e intenso, che esplora i meandri più oscuri e più luminosi del sentimento più narrato della storia.
Prodotto da Indiana Production e Vision Distribution in collaborazione con SKY, il film vanta un cast d’eccezione, con al fianco di Maupas Martina Gatti, Caterina De Angelis, Francesco Colella e la partecipazione straordinaria di Francesco Salvi. La colonna sonora, che arricchisce la pellicola, è firmata da Tananai, con due brani inediti, “Alibi”, che accompagna anche il trailer, e “Booster”, tratto dall’album “Calmocobra”, certificato disco d’oro.
Un Amore Sfumato tra Filosofia e Realtà
Leone è il prototipo del fidanzato ideale: studioso, brillante, rispettoso e sempre impeccabile, sia a scuola che all’università, dove studia Filosofia. I suoi genitori, entusiasti della sua relazione con Carola (Caterina De Angelis), sono certi che lei abbia finalmente abbandonato Manuel, un ragazzo dal passato oscuro. Ma le cose non sono come sembrano. Carola usa Leone come una copertura, continuando a vedersi segretamente con Manuel. La situazione, complicata e ingiusta, porta Leone a finire nei servizi sociali, accusato erroneamente di un crimine che in realtà è stato commesso da Manuel.
Questa svolta imprevista, però, si rivelerà essere l’occasione per Leone di scoprire il vero amore, quello che non aveva mai conosciuto, grazie a Flor (Martina Gatti), una giovane attivista ambientale che rappresenta tutto ciò che Leone non aveva mai immaginato di desiderare: forza, indipendenza e libertà. Ma quando sembra che Leone stia finalmente superando Carola, lei ritorna nella sua vita, costringendolo a fare i conti con la confusione e la complessità del suo cuore.
Diviso tra un amore ideale, costruito sui libri e nelle teorie filosofiche, e quello vero, Leone intraprende un percorso di crescita, grazie anche ai consigli di Meda (Francesco Salvi), un senzatetto che gli insegnerà la filosofia dell’amore, dei sentimenti e della vita stessa, al di là delle teorie e dei dogmi accademici.
Milano come Scenario del Cuore e della Mente
Girato a Milano, il film rende lo sfondo urbano un elemento fondamentale del racconto. Con la regia di Luca Lucini, noto per il suo successo con Tre Metri Sopra il Cielo, film che ha segnato un’epoca romantica per i giovani degli anni 2000, L’Amore, in Teoria esplora l’amore attraverso gli occhi di una nuova generazione. Il soggetto, firmato da Gennaro Nunziante, è stato portato sullo schermo dalle giovani sceneggiatrici Amina Grenci e Teresa Fraioli, che hanno saputo raccontare il conflitto interiore e la ricerca del vero amore nella complessità dei tempi moderni.
Recensione a cura di Federica Rizzo
Nel panorama della commedia romantica italiana, L’amore, in teoria di Luca Lucini si distingue per misura, intelligenza e delicatezza.
Il regista gioca la carta dell’autoironia e lavora sulla fragilità emotiva del personaggio di Leone (Maupas), costruendo attorno a lui una narrazione che – pur rispettando gli stilemi del genere – si arricchisce di riflessioni leggere ma profonde.
Il vero tema del film, più che l’amore, è l’incomunicabilità. Tutti i personaggi, in un modo o nell’altro, fanno fatica a parlarsi davvero. C’è chi si rifugia nei social, chi nei monologhi interiori, chi nei non detti. Il film suggerisce, senza mai predicare, che vivere significa anche scegliere: smettere di essere trascinati dalla corrente e decidere chi si vuole diventare. In questo senso, il riferimento a Spinoza – citato nel prologo – non è solo una trovata colta, ma una bussola che guida la crescita di Leone.
La struttura narrativa è arricchita da intermezzi in bianco e nero: brevi interviste a ragazzi della stessa età del protagonista, che raccontano sogni, paure, frustrazioni. Un coro contemporaneo, che accompagna e commenta, offrendo una dimensione più collettiva alla parabola individuale di Leone.
Il cast funziona: brillano Maupas, Colella e Salvi, ma anche gli interpreti dei personaggi secondari, come Gianluca Di Gennaro, Imma Ticozzelli e Domenico Pinelli, che restituiscono con autenticità le nevrosi, le incertezze e la tenerezza di una generazione in bilico.
La Milano che fa da sfondo è lontana dai cliché da skyline: niente grattacieli scintillanti, ma locali alternativi, spazi accessibili e vissuti, scelti con cura per raccontare una città reale, riconoscibile dagli studenti e dai giovani adulti che ne abitano i margini, più che il centro patinato.
L’amore, in teoria è un film che riesce a toccare corde vere con leggerezza, senza scivolare mai nel melodramma né nella farsa. Una commedia che diverte, riflette, emoziona. E che, nel suo piccolo, parla con sincerità ai giovani di oggi.