Quattro prime serate in arrivo da domenica 6 febbraio alle ore 21.25
L’AMICA GENIALE 3 – STORIA DI CHI FUGGE E DI CHI RESTA è il terzo atto della fortunata tetralogia di Elena Ferrante con protagoniste Elena e Lila.
Dopo lo straordinario successo dei primi due capitoli, anche la serie HBO-Rai Fiction prosegue il racconto di vita delle due protagoniste interpretate da Margherita Mazzucco e Gaia Girace.
La regia, stavolta, passa da Saverio Costanzo e Alice Rohrwacher a Daniele Luchetti, mentre la scrittura è affidata a Elena Ferrante, Francesco Piccolo, Laura Paolucci, Saverio Costanzo.
L’AMICA GENIALE 3 – STORIA DI CHI FUGGE E DI CHI RESTA: SINOSSI
Elena e Lila sono diventate donne. Lo sono diventate molto presto: Lila si è sposata a sedici anni, ha un figlio piccolo, ha lasciato il marito e l’agiatezza, lavora come operaia in condizioni durissime; Elena è andata via dal rione, ha studiato alla Normale di Pisa e ha pubblicato un romanzo di successo che le ha aperto le porte di un mondo benestante e colto. Ambedue hanno provato a forzare le barriere che le volevano chiuse in un destino di miseria, ignoranza e sottomissione. Ora navigano, con i ritmi travolgenti a cui Elena Ferrante ci ha abituati, nel grande mare aperto degli anni Settanta, uno scenario di speranze e incertezze, di tensioni e sfide fino ad allora impensabili, sempre unite da un legame fortissimo e ambivalente, a volte evidente nella dolorosa e inevitabile alternanza di esplosioni violente o di incontri che gli riservano prospettive inattese.
L’AMICA GENIALE 3 – STORIA DI CHI FUGGE E DI CHI RESTA: IL PASSAGGIO DI TESTIMONE A DANIELE LUCHETTI
Daniele Luchetti ha raccontato nei suoi film la politica degli ultimi anni. Ecco perché Saverio Costanzo l’ha scelto per il terzo capitolo della serie, quello che racconta gli anni ’70 con la loro libertà e trasgressione, con le loro lotte politiche e innovazioni rivoluzionarie, ma anche con una creatività che coinvolge tutti i campi.
Ma anche il capitolo più complesso e rischioso da girare, perché ha alla base una sfida, quella di spostare molto avanti nel tempo la narrazione, mantenendo, però, gli stessi attori dei precedenti capitoli.
“Il passaggio di testimone è sempre rischioso, specie per un progetto così fortemente strutturato – dichiara Luchetti – Ho fatto una scelta semplice: seguire i personaggi e renderli capaci di vivere le scene emotivamente dinanzi alla macchina da presa. Ho adottato una regia molto anni ’70, alla Cassavetes, che consiste nel far lavorare molto gli attori sui personaggi e farli stare nella scena il più possibile. Le attrici non fanno ricorso al trucco, sono il loro talento e la loro recitazione a renderle mature. Ho pensato alle nostre mamme, che negli anni ’70, in effetti, erano delle ragazzine. Ci ho messo molto di personale in questa serie, in particolare ciò che ho visto a casa con mia madre e mio padre. Per me L’amica geniale è autobiografia, quella di tutti coloro che hanno vissuto quegli anni, genitori e figli”.
“Ho scelto di rimanere agganciato al libro – prosegue il regista – l’ho fatto per i fan della serie, perché ci trovassero ciò che hanno amato nei precedenti capitoli, anche se possono essere solo dei dettagli. Per mettere in scena le parole della Ferrante interrogavo direttamente il libro, ma di solito non trovavo le risposte che cercavo, bensì altre domande. E questo perché si tratta di un libro estremamente complesso, stratificato, per molti versi ambiguo. Ciò però mi ha permesso, paradossalmente, una libertà registica persino maggiore di quando lavoro da solo”.
Sul rapporto tra le due bravissime e giovanissime protagoniste de L’amica geniale Luchetti afferma: “Margherita e Gaia hanno tra loro un rapporto molto particolare ed ambiguo, che traspare sulla scena e che penso sia anche la forza della serie. La soggezione che Lila esercita nei confronti di Elena è oggettiva e la proviamo anche noi che osserviamo le due ragazze sullo schermo. Gaia, infatti, ha un aurea di invalicabilità, derivante dal suo personaggio, che influisce sul pubblico, sulla macchina da presa e ovviamente anche su Margherita/Elena. Ecco perché dinanzi a Gaia/Lila, la Margherita/Elena emancipata del terzo capitolo della serie regredisce a quella dei capitoli precedenti”.
(L’Amica Geniale 3 – video tratto dalla conferenza stampa di presentazione)
L’AMICA GENIALE 3 – STORIA DI CHI FUGGE E DI CHI RESTA: I PERSONAGGI
Elena “Lenù” Greco (Margherita Mazzucco)
Grazie al successo del suo primo romanzo, Elena è una scrittrice di professione. Nel corso della serie si trova a lottare contro il blocco dello scrittore. Sposa Pietro Airota, ma si sente sempre più trascurata dal marito e combatte il ruolo di moglie “tradizionale” che Pietro le ha implicitamente assegnato. È una donna in cerca della propria identità: divisa tra le sue radici nel rione e il presente nell’intellighenzia italiana.
Raffaella “Lila” Cerullo (Gaia Girace)
Dopo aver lasciato Stefano Carracci, vive con Enzo ed è un’operaia nella fabbrica di salumi di Bruno Soccavo. Lavora in condizioni disumane che la portano ad ammalarsi. Quando incontra Elena, Lila appare smunta e consumata dai ritmi della fabbrica, ma non ha perso il suo acume e la sua vivace intelligenza: di notte studia informatica con Enzo, insieme hanno l’obiettivo di cambiare la loro condizione di vita.
Giovanni “Nino” Sarratore (Francesco Serpico)
Alla presentazione del romanzo di Elena, la difende dalle aspre critiche di un giornalista conservatore. Fa parlare di sé attraverso i suoi articoli e arriva a essere citato anche dall’illustre suocero di Elena, Guido Airota. Grazie a lui entra in contatto con Pietro, con cui lega. Proprio attraverso l’amicizia con Pietro, Nino ritorna nella vita di Elena con effetti sconvolgenti. Negli anni in cui non si sono visti, Nino ha sposato una ragazza di buona famiglia e viaggia spesso per lavoro.
Pietro Airota (Matteo Cecchi)
Fidanzato, poi marito di Elena. È un grigio accademico, molto concentrato sul suo lavoro. Pur professandosi ateo e progressista, mostra in diverse occasioni un’attitudine e un modo di pensare da conservatore. Ferisce attraverso la sua indifferenza Elena che, dopo il matrimonio, inizia a trattare come una massaia, ignorando il suo percorso accademico e professionale. Nel corso della serie la distanza tra i due si acuirà sempre più.
Adele Airota (Daria Deflorian)
Madre di Pietro, è una donna molto importante nel campo dell’editoria italiana, grazie a lei Elena ha pubblicato il suo primo libro e resta il suo punto di riferimento per ogni sua pubblicazione successiva. È una donna determinata che trova sempre il modo di piegare le situazioni secondo il suo volere, incurante dell’effetto che la cosa potrebbe avere sugli altri, come ad esempio il banchetto di nozze a sorpresa organizzato ad insaputa di Elena.
Immacolata Greco (Anna Rita Vitolo)
Madre di Elena, è una donna dura e pragmatica che non concede né a sé stessa né alla figlia di farsi manipolare.Teme che il matrimonio civile sia un modo di Pietro per piegare Elena e si oppone s trenuamente. Resta comunque presente per sua figlia e si mostra oltremodo protettiva nei suoi confronti. Ha dei modi molto bruschi, ma dimostra il suo affetto con le sue azioni. Ha vissuto una vita difficile e per lei è estremamente difficile abbassare la guardia.
Enzo Scanno (Giovanni Buselli)
Il compagno di Lila, dolce e protettivo nei suoi confronti, è esattamente l’opposto di Pietro. Premuroso e attento, non fa altro che encomiare i successi di Lila, la sua intelligenza, la sua innata capacità di apprendimento. Resta costantemente al suo fianco anche durante il terribile periodo della malattia. Insieme a lei studia per il corso per corrispondenza dell’IBM. La sua passione e il suo candore fanno colpo anche su Pietro, affascinato dal mondo dei calcolatori.
Bruno Soccavo (Francesco Russo)
Il proprietario della fabbrica di salumi e insaccati dove lavora Lila. È un uomo meschino e viscido, famigerato per molestare costantemente le operaie nell’essiccatoio. Quando ci prova con Lila, lei reagisce con aggressività. Dopo aver letto l’articolo di Elena sembra sentirsi genuinamente tradito, mostrando un lato vulnerabile e sensibile. Ma si smentisce nuovamente quando si libera dei manifestanti di sinistra, sguinzagliando contro di loro estremisti del Movimento Sociale Italiano.
Roberto Puntato