Bellissimo melodramma brasiliano dedicato alla storia di due sorelle separate da un destino beffardo e dalla crudeltà degli uomini. Al cinema dal 12 settembre con Officine Ubu
Diretto dal brasiliano Karim Aïnouz e meritatissimo vincitore della sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes 2019, La vita invisibile di Eurídice Gusmão è un toccante inno alla forza delle donne e all’amore tra sorelle.
Rio de Janeiro, anni ‘50. Guida ed Eurídice sono due sorelle caratterialmente diverse ma legate da un rapporto quasi simbiotico. Un giorno Guida si oppone alle rigide regole di famiglia fuggendo con un marinaio e ripresentandosi a casa solo diverso tempo dopo con un bambino e senza un marito. Il padre la scaccia brutalmente e la priva di ogni contatto con la sorella Eurídice, che non verrà mai informata del ritorno di Guida.
Caparbie ed indomabili, eppure costrette a mettere da parte i propri sogni, Guida ed Eurídice devono fare i conti con un Brasile arido e retrogrado, in cui sono gli uomini a decidere per loro: padri-padroni e mariti autoritari, impauriti da qualsiasi progetto d’indipendenza di donne relegate al ruolo di figlie, mogli o madri.
Ma se Guida decide di ribellarsi, sperimentando la povertà e le peregrinazioni, per poi scoprire il valore di legami non biologici, Eurídice rinuncia ai suoi sogni di pianista per condurre quella vita invisibile del titolo decisa da suo padre e suo marito.
Il film di Karim Aïnouz è, però, soprattutto la storia di due sorelle, che nonostante il destino avverso, non smettono di cercarsi, lontane fisicamente, ma mai con la mente. Due anime che non possono che aggrapparsi al potere del ricordo, che diviene, così, l’unico posto dove niente e nessuno potrà mai rovinare le persone che amiamo.
Tratto dal romanzo omonimo di Martha Batalha, La vita invisibile di Eurídice Gusmão è un film dall’estetica raffinata e dalla solida struttura narrativa, che ci travolge emotivamente e ci fa innamorare delle sue protagoniste, interpretate splendidamente da Julia Stockler e Carol Duarte.
Un film toccato dalla grazia, che commuove e arriva il cuore, grazie a una sincerità e a una purezza davvero singolari.
Era da tempo che non vedevamo un’opera capace di farci entrare in maniera così potente nell’anima dei suoi personaggi, cogliendone ogni singolo sussulto. In tal senso, La vita invisibile di Eurídice Gusmão è un vero miracolo.
Candidato dal Brasile agli Oscar 2020 nella categoria Miglior Film in Lingua Straniera.
Alberto Leali