Diretto da Stefano Lodovichi, in anteprima esclusiva su Amazon Prime Video da lunedì 4 gennaio 2021. Nel cast Camilla Filippi, Guido Caprino ed Edoardo Pesce
Una casa, un segreto sconvolgente e tre personaggi le cui vite sono destinate a cambiare per sempre. E’ questo che racconta La stanza, il nuovo tesissimo film di Stefano Lodovichi (Il cacciatore, Il Processo) con protagonisti Camilla Filippi, Guido Caprino ed Edoardo Pesce, dal 4 gennaio 2021 in esclusiva su Amazon Prime Video.
La mattina in cui Stella (Filippi) decide di togliersi la vita, alla sua porta bussa uno sconosciuto (Caprino) che però sembra conoscerla molto bene. Quando poi in casa arriva Sandro (Pesce), l’uomo che ha spezzato il cuore della donna, una situazione già complicata si trasforma in caos e tutti i segreti di quella casa vengono pian piano alla luce.
“La stanza è stato girato in un teatro di posa nel periodo della pandemia e in soli 17 giorni – racconta Lodovichi – L’idea iniziale, in realtà, era quella di realizzare un documentario sugli Hikikomori, i ragazzi giapponesi che si chiudono in casa e si escludono dalla vita. Ma più andavo avanti più l’argomento si faceva complesso, così ho deciso di cambiare direzione e girare un film di finzione. Ho scelto uno stile a metà strada tra l’horror e il dramma psicologico, tra il film di genere e quello d’autore, rifacendomi a classici come Psycho, Shining o ai film di Shyamalan. Ho spostato, inoltre, l’attenzione sulla difficoltà di diventare adulti e sui conflitti genitori-figli. Così, utilizzando l’archetipo per eccellenza, una casa in cui chiudere i personaggi, ne ho fatto emergere inquietudini e segreti”.
I personaggi attorno a cui ruota La stanza, infatti, sono una donna costretta a scavare all’interno del proprio dolore, un ambiguo sconosciuto che compie una sorta di processo alle intenzioni e un uomo debole e pavido che fatica a crescere.
“Questo film mi ha aiutato a riflettere su me stesso, sulle difficoltà della paternità e sul rapporto con i miei genitori – prosegue il regista toscano – I genitori, ovviamente, commettono degli errori e i figli, me compreso, spesso li accusano. Ma se vedessimo quegli errori con occhi adulti, capiremmo che sono assolutamente perdonabili”.
In questi mesi così difficili, un film che parla di isolamento, oltre a rivelarsi profondamente attuale, spinge a una riflessione riguardante soprattutto i più giovani. “Oggi l’automatismo rischia di diventare quello di rimanere chiusi in casa e di spostare tutta l’attenzione verso un mondo virtuale che si tramuta in un impigrimento mentale, culturale e intellettuale”, afferma il regista.
Roberto Puntato