Lo scrittore e professore di letteratura Samuel Salomon (Elliott Cowan) decide di lasciare l’università dopo una terribile tragedia personale. Da allora comincia a soffrire di un incubo ricorrente, in cui una donna viene brutalmente uccisa durante una specie di sacrificio rituale. Dopo qualche tempo, quel terribile sogno diventa realtà: deciso a scoprire la verità, Samuel si intrufola sul luogo del crimine e incontra Rachel (Ana Ularu), una ragazza che afferma di aver avuto i suoi stessi incubi. Insieme iniziano, così, a indagare sulla vita della donna assassinata e vengono a conoscenza di un gruppo di scrittori morti tragicamente e ossessionati dalle Muse: “Il cerchio bianco”
Dopo i successi di Darkness e della saga di Rec, torna il regista spagnolo Jaume Balaguerò con l’originale thriller/horror La settima musa, una co-produzione inglese con un bel cast anglofono.
Trasposizione cinematografica del romanzo di José Carlos Somoza La dama numero tredici, La settima musa ha al suo attivo un plot interessante, che ruota attorno alle affascinanti divinità mitologiche che hanno ispirato i più grandi scrittori della storia. Le Muse, però, non sono qui solo ideale supremo dell’Arte, ma entità in grado di tormentare senza sosta coloro che le invocano per i loro fini artistici.
Ambientato nella grigia e fredda Irlanda, La settima musa ha come principale elemento di forza l’atmosfera tetra e mortifera delle location, supportata dalla suggestiva fotografia di Pablo Rosso, le accurate scenografie di André Fonsny, i puntuali costumi di Catherine Van Bree e le belle musiche di Stephen Rennicks.
Balaguerò lascia da parte l’orrore più truculento per puntare su suggestioni e inquietudini, mettendo in scena l’oscuro affresco di un’umanità impotente dinanzi a un destino già scritto e governato da invincibili forze soprannaturali.
Ciò conferisce un senso di claustrofobica tensione che accompagna lo spettatore per l’intera durata del film, che pur non brillando per coerenza ed equilibrio narrativi, risulta godibile ed efficace.
Gli amanti del genere horror non mancheranno di notare echi di Hellraiser di Barker o della trilogia delle Madri di Argento in un’opera certamente non dirompente ma intrigante, capace di suscitare riflessioni non banali sulla terribile bellezza dell’arte. Al cinema dal 22 agosto distribuito da Adler Entertainment.
Alberto Leali