Al cinema dal 13 ottobre 2022
Tratto dall’omonimo romanzo di debutto di Delia Owens che ha venduto più di 8,5 milioni di copie in tutto il mondo, La Ragazza della Palude arriva al cinema dal 13 ottobre 2022, prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.
Diretto da Olivia Newman, il film ha come protagonista Daisy Edgar-Jones (Normal People), accompagnata da Taylor John Smith, Harris Dickinson, Michael Hyatt, Sterling Macer, Jr. e David Strathairn.
Nella colonna sonora del film, anche il brano originale “Carolina”, scritto e interpretato da Taylor Swift.
Sinossi
La Ragazza della Palude (Where the Crawdads Sing) racconta la storia di Kya, una bambina abbandonata che è cresciuta fino all’età adulta nelle pericolose paludi della Carolina del Nord. Per anni, le voci sulla “ragazza della palude” hanno perseguitato Barkley Cove, isolando la forte e selvaggia Kya dalla sua comunità. Attratta da due giovani della città, Kya si apre a un mondo nuovo e sorprendente; ma quando uno di loro viene trovato morto, è immediatamente indicata come la principale sospettata. Man mano che il caso si sviluppa, il verdetto su ciò che è realmente accaduto diventa sempre meno chiaro, minacciando di rivelare i molti segreti che si nascondono all’interno della palude.
Recensione a cura di Ilaria Berlingeri
Tratto dal romanzo di Delia Owens, uno dei fenomeni letterari americani di maggior successo degli ultimi anni, La ragazza della palude è un coming of age (con tinte thriller e legal) convenzionale ma ricco d’atmosfera.
Il lavoro della Newman, infatti, risulta egregio a livello visivo, catturando alla perfezione la bellezza selvaggia degli scenari della Carolina del Nord che avvolgono la vicenda. Sfruttando la scintillante e levigata fotografia, la Newman indugia sui corsi d’acqua, sulle paludi e sul sottobosco, cercando di afferrare tutta la crudezza e il mistero del mondo naturale, quelli che hanno dato alla protagonista Kya la forza di sopravvivere.
Dove invece fallisce è nell’utilizzo di toni fin troppo tiepidi e pacati per raccontare la storia di una outsider solitaria nell’America più dimenticata e spietata: una selvaggia creatura delle paludi abbandonata dalla propria famiglia e ostracizzata dalla comunità locale; una forza della natura bizzarra e idiosincratica che prova più empatia con uccelli, tartarughe e crostacei che con la società umana di cui non ha mai fatto parte.
La sceneggiatura manca infatti di vigore, limitandosi ad accumulare elementi senza mai cogliere la complessità impattante del racconto originario. Eppure nel romanzo della Owens si trattano diversi temi caldi (dalla violenza maschile all’alcolismo, dal razzismo agli abusi su donne e bambini), che però il film abbozza, non trattando mai con la giusta efficacia.
Lo script ricorre inoltre ad un utilizzo di flashback e ad un io narrante un po’ scontati, per consentire allo spettatore di tener testa all’indagine processuale posta al centro della fitta e complessa rete di eventi che si srotola gradualmente sullo schermo. Anche se, in fondo, la risoluzione dell’omicidio viene trattata come materia secondaria rispetto all’economia del racconto, affidando tutto il carico emozionale agli aspetti più sentimentali.
Per fortuna c’è la performance, notevole e multiforme, di Daisy Edgar-Jones che conferisce la giusta ambiguità al personaggio di Kya, riscattandolo da una scrittura fin troppo addomesticata.
La ragazza della palude, in sintesi, fatica ad essere all’altezza della popolarità del romanzo d’origine, rivelandosi un adattamento piatto, senza estro e poco entusiasmante. Eppure, potrebbe ritagliarsi un suo pubblico di affezionati tra gli appassionati di film sentimentali, che qui, tra sorte avversa, drammi familiari e amori tormentati, troverebbero decisamente pane per i loro denti.
Ilaria Berlingeri