Dal 28 marzo al 6 aprile 2025, un’esplosione di risate e follia prende con l’adattamento della celebre commedia di Georges Feydeau
Dal 28 marzo al 6 aprile 2025, il Teatro Vascello ospiterà La Pulce nell’Orecchio, un’opera del genio del vaudeville Georges Feydeau, con traduzione, adattamento e drammaturgia di Carmelo Rifici e Tindaro Granata e con la regia di Carmelo Rifici. Con un cast di dodici attori che non solo recitano ma anche cantano e suonano, questo adattamento promette di catturare l’essenza giocosa e selvaggia della commedia, rivelando sfaccettature sorprendenti di uno dei testi più amati del teatro francese.
Una trama di inganni e malintesi
Al centro della vicenda c’è Raimonda, una moglie che sospetta che suo marito, Vittorio Emanuele, la tradisca. Il sospetto nasce da un paio di bretelle trovate in un albergo equivoco vicino Parigi. Desiderosa di scoprire la verità, Raimonda invia una lettera anonima d’amore al marito, con l’intento di metterlo alla prova. Ma un fraintendimento scatena una serie di eventi imprevisti: Vittorio Emanuele crede che la lettera sia destinata al suo amico Tornello, dando vita a una serie di equivoci che coinvolgono personaggi eccentrici, travestimenti, e situazioni assurde. La scena si sposterà all’Hotel Feydeau, dove tutto sembra possibile.
Un gioco linguistico e scenico tra caos e comicità
Il lavoro di Carmelo Rifici si distingue per la sua attenzione al linguaggio e alle sue ambiguità. Feydeau ha costruito una macchina comica perfetta, che gioca sulle parole e sui malintesi, portando i personaggi in una spirale di follia sempre crescente. Rifici esplora il rapporto tra linguaggio e potere, utilizzando il grottesco per mettere in luce le dinamiche comunicative, in un’interpretazione che non rinuncia mai all’umorismo ma che non sfugge a una certa inquietudine esistenziale.
La scenografia di Guido Buganza rispecchia questo spirito, con un ambiente infantile, dinamico e giocoso, composto da parallelepipedi di gommapiuma che creano uno spazio fluido e mobile, un vero e proprio playground per gli attori. Questo contesto scenografico mette alla prova gli interpreti, che si immergono in un gioco fisico e collettivo, in perfetta sintonia con il caos e l’assurdità che animano la commedia.
Un design di costumi eccentrico e senza tempo
Margherita Baldoni, costumista dello spettacolo, ha scelto di sbarazzarsi di ogni riferimento storico preciso, creando un’atmosfera senza tempo, sospesa tra il borghese e il fantastico. I costumi dei personaggi oscillano tra il mondo di Raimonda e Vittorio Emanuele, elegante e modaiolo, e quello dell’Hotel Feydeau, un microcosmo dove tutto è permesso e dove personaggi eccentrici si travestono da icone della cultura popolare e storica.
Musica e sonorità fuori dagli schemi
La colonna sonora di La Pulce nell’Orecchio, curata da Zeno Gabaglio, riflette l’anima bizzarra e giocosa dello spettacolo. Gabaglio ha scelto di coinvolgere direttamente gli attori nella creazione musicale, utilizzando una varietà di strumenti e oggetti sonori, dai giocattoli agli strumenti musicali veri e propri. Questa scelta di mescolare suoni e rumori contribuisce a dare un ritmo frenetico e surreale alla commedia, aggiungendo un ulteriore strato di irriverente follia alla trama.
Un’esperienza teatrale unica
La Pulce nell’Orecchio non è solo una commedia brillante, ma un’esperienza teatrale completa, che gioca con il linguaggio, le relazioni umane e la follia. Con una regia innovativa, una scenografia dinamica e un approccio musicale originale, lo spettacolo offre uno sguardo fresco e provocatorio su un classico del teatro, mantenendone intatto il suo spirito di comicità mentre lo arricchisce con una nuova lettura contemporanea.
Alberto Leali