Con una trama divisa tra gli anni ’80 e i giorni nostri, il film, scritto da Serrano con Luz Cipriota, entrambi presenti alla kermesse romana dedicata al cinema spagnolo e latinoamericano, vede protagonista un cast di infallibili attori grandi e piccini
Valladolid, 1989. David e Layla (Izan Fernández e Renata Hermida Richards) sono due adolescenti che frequentano la stessa scuola e grandi fan del gruppo Hombres G. Si piacciono a vicenda, ma David è molto insicuro e non manifesterà mai alla ragazza i propri sentimenti. Nonostante ciò, diventano inseparabili e, assieme ad altri tre amici di David – Paco, Luis e Fernando- formano il gruppo de “I monelli”.
Ritroviamo i due oltre trent’anni dopo, con le loro vite che hanno preso direzioni molto diverse, ma ancora con il ricordo vivido l’uno dell’altro. Layla (Karla Souza) è diventata una regista di successo, vincendo persino un Oscar; David (Raúl Arévalo) ha aperto una libreria e ha scritto un libro che racconta la loro amicizia, che però non ha avuto il successo sperato.
Quando Layla torna in città per ricevere un premio, i due trascorrono una settimana insieme e si rendono conto che i ragazzi che erano una volta sono ancora presenti dentro di loro.
La commedia musicale, presentata in apertura della 17ª edizione del festival del cinema spagnolo e latinoamericano La Nueva Ola di Roma, è diretta da David Serrano, che la infarcisce di elementi autobiografici (non a caso ha lo stesso nome del protagonista). A cominciare dalla passione per gli Hombres G, a cui regala un cameo sui titoli di coda, fino al racconto del suo primo amore e del rapporto con i suoi amici.
Voy a pasármelo bien, scritto da Serrano con Luz Cipriota, è un film all’insegna della leggerezza, che si affida a un gruppo di interpreti, grandi e piccini, davvero infallibile, per cui è impossibile non empatizzare sin da subito.
I giovanissimi Izan Fernández, Renata Hermida Richards, Rodrigo Gibaja e Rodrígo Díaz, soprattutto, sono dotati di una spontaneità e di un’energia contagiose, che rendono trascinanti le loro vicende, facendo perdonare anche più di un passaggio narrativo forzato.
Deliziosi i molti momenti cantati e ballati, sulle note degli Hombres G, che li vedono protagonisti: un chiaro omaggio di Serrano, esplicitato anche nei titoli di coda, a maestri della commedia musicale come Jacques Demy e Stanley Donen.
Nonostante il buonismo di fondo, il film non manca di toccare temi importanti, in riferimento soprattutto all’età adolescenziale. Dal bullismo, a cui però i giovani protagonisti “outsider” reagiscono senza mai perdere l’energia e il sorriso, all’importanza dell’amicizia come mezzo per superare anche le situazioni più difficili.
Rispetto alla ritmata parte ambientata negli anni ‘80, quella che si svolge ai giorni nostri è, invece, ammantata di nostalgia, seguendo David e Layla (Raúl Arévalo e Karla Souza) alle prese con i ricordi del passato che li hanno segnati per sempre e con un distacco che non è mai realmente avvenuto, nonostante i molti cambiamenti delle loro vite.
Anche qui, il film tocca le corde giuste, specialmente nel disegno, non nuovo ma indubbiamente efficace, del rapporto fra David e Layla, legati da un amore più forte del tempo, e custodito preziosamente nei loro cuori, che però non è mai stato concretamente vissuto.
In sintesi, possiamo concludere che, nella sua semplicità, Voy a pasármelo bien è un film coinvolgente, godibile e che mette di buon’umore. Un buon modo per (ri)scoprire un genere, quello della commedia musicale, che in Italia non ha mai realmente attecchito, ma che in Spagna è molto diffuso e apprezzato.
Alberto Leali