Dal 19 dicembre al cinema distribuito da Warner Bros. Pictures
La Dea Fortuna è un meraviglioso ritorno a casa per Ferzan Ozpetek, che ripesca le atmosfere de Le fate ignoranti, per popolare la sua ultima fatica di personaggi credibili ed efficaci.
La Dea Fortuna brilla per autenticità, raccontando una coppia omosessuale che sta insieme da tempo, ma che ha ormai superato il periodo della passione: l’amore tra Arturo (Stefano Accorsi) e Alessandro (Edoardo Leo), infatti, è ancora forte, ma ha cambiato aspetto, divenendo qualcosa che i due faticano a gestire.
Ozpetek, coadiuvato alla sceneggiatura da Gianni Romoli e Silvia Ronfagni, è bravissimo nell’esplorare un momento della vita che a tutti è capitato di affrontare, disegnando due personaggi con cui si empatizza subito, accarezzandone ogni paura e debolezza.
Arturo e Alessandro sono l’emblema degli opposti che si attraggono e per questo due ruoli ad alto rischio stereotipo: intellettuale e deluso il primo, ruspante e sensibile il secondo. L’abilità della scrittura e soprattutto le ottime interpretazioni di Stefano Accorsi ed Edoardo Leo riescono, però, a far emergere la variegata gamma emozionale dei personaggi, senza mai scadere nella retorica o nel sentimentalismo.
Mescolando al solito dramma e commedia, il film afferra, così, la verità e le contraddizioni dell’amore e riflette su cosa significhi realmente essere felici.
Ovviamente la Fortuna a cui rimanda il titolo ci mette lo zampino, facendo arrivare i piccoli Martina e Sandro (Sara Ciocca ed Edoardo Brandi), figli della loro comune amica Annamaria (Jasmine Trinca), in casa dei due protagonisti, che dovranno, così, prendersene cura per più tempo del previsto.
Impreparati e spaventati, Arturo e Alessandro si troveranno, proprio ne momento più delicato del loro rapporto, a confrontarsi con la genitorialità, qualcosa a cui fino ad allora non avevano minimamente pensato. Ed è proprio nel rapporto con i bambini che i due si riscopriranno e ritroveranno, dando un’insperata svolta alla loro routine e assaporando un modo diverso di stare insieme. D’altronde, a chi, se non a noi, spetta decidere come accogliere la Fortuna nelle nostre vite?
Ad Ozpetek va riconosciuto il merito di raccontare una storia sincera e universale senza intervenire nel dibattito sulle famiglie arcobaleno, ma affidandosi alla bellezza e alla forza dei sentimenti: riesce, così, ad emozionare e perfino a commuovere, senza mai risultare forzato o lacrimevole.
Notevole, al solito, la colonna sonora firmata da Pasquale Catalano, e splendido il brano di Mina, dal titolo Luna Diamante, che accompagna uno dei momenti cardine del film.
Roberto Puntato