E’ uscito La Cura della Vergogna, il quinto libro della scrittrice e regista Marilù S. Manzini. Un saggio psicologico sotto forma di romanzo che insegna a non aver paura dei propri sogni
Marilù S. Manzini è scrittrice di successo, ma anche pittrice, scultrice, fotografa, giornalista e recentemente regista e sceneggiatrice di un film, in uscita nei prossimi mesi, tratto dal suo libro “Il Quaderno Nero dell’Amore”, che ha venduto più di 100.000 copie.
Il percorso di Marilù è in continua ascesa, il romanzo che le ha dato il “via” è stato “Bambola di Cera” e tra un’uscita e l’altra, ha curato rubriche su importanti riviste come “Style” (magazine del Corriere della Sera) e ha scritto articoli per “A”, “Max”, “Ryders” e “Ultima Voce”.
Arriva ora in libreria il suo quinto libro, “La Cura della Vergogna”, edizioni Bietti, un saggio di psicologia sotto forma di romanzo, una storia di formazione e crescita, di lenta e progressiva costruzione della consapevolezza di sé.
“Rispetto al mio libro precedente, “Se Siamo Ancora Vivi”, in questo non c’è molto di autobiografico – afferma la scrittrice alla conferenza di presentazione del libro all’Hotel Des Epoques di Roma -. Più che altro c’è la mia volontà di dare un contributo a chi, come me, è da tempo in analisi e ha trovato la forza di agire per giungere alla guarigione“.
“La Cura della Vergogna” è un racconto generazionale su due piani, uno in forma epistolare e uno che entra nel vivo dell’azione, che racconta una maturazione affrontata attraverso una serie di prove tanto estreme quanto, a volte, strambe.
Un nipote e un nonno si trovano, si scontrano attraverso i passaggi di una terapia d’urto che, non senza difficoltà e in un crescendo dalle atmosfere quasi thriller, porterà il giovane protagonista a superare una timidezza patologica e a riscoprire le proprie potenzialità e il proprio valore.
La storia è quella di un trentenne blindato nella sua gabbia di solitudine e paure, di un nonno psichiatra novantenne, che rompe quelle sbarre e lo costringe a uscire allo scoperto con la forza della saggezza, dell’ironia e dell’amore.
Due vite, due destini a confronto che s’intrecciano nei loro sogni e fallimenti, per restituire le diverse tappe di quella formidabile avventura umana che a ciascuno di noi tocca attraversare.
“Nei miei libri scrivo sempre al maschile – prosegue l’autrice -, forse perché sono un maschio mancato, forse semplicemente perché mi viene facile. Questo libro parla d’amore nelle sue svariate tipologie, ma anche di sogni, che, da buona sognatrice, penso non vadano mai temuti e abbandonati. Forse, anzi, è proprio un libro sul sogno d’amore“.
Come ha detto l’apprezzato scrittore, recentemente scomparso, Andrea G. Pinketts in un commovente video messaggio dedicato all’autrice, la penna di Marilù S. Manzini “arriva alla mente e al cuore del lettore in modo dolce, poetico, leggiadro, lasciando aperta la porta della speranza e colorando di rosa la sua vita”.
Alberto Leali