Paola (Paola Cortellesi) di giorno è una maestra di scuola elementare, mentre di notte si trasforma nella Befana, colei che il 6 gennaio di ogni anno consegna doni, dolciumi e carbone a tutti i bambini. Un giorno, però, scopre la sua vera identità il suo più acerrimo nemico, Mr. Johnny (Stefano Fresi), ex bambino ferito proprio da un errore della Befana ed accecato dal desiderio di vendetta. Ci penseranno sei alunni di Paola a salvare la loro eroina del Natale.
Scritto da Nicola Guaglianone e diretto da Michele Soavi, La befana vien di notte segna il curioso incontro fra il cinema per ragazzi degli anni ’80 (si pensi a cult come I Goonies, Gremlins ed E.T.) e una tradizione natalizia tutta italiana, la Befana.
La Befana del film di Soavi ne rispecchia la più classica iconografia: vecchia e con un naso esageratamente adunco, indossa stracci, cappello a punta e scarpe rotte, e viaggia a bordo di una scopa pazzerella, che però le viene in aiuto nelle situazioni più complicate.
La Befana impersonata da Paola Cortellesi segna, però, il riscatto di questa figura, spesso messa un po’ in ombra dal ben più amato Babbo Natale: da vera supereroina delle feste, la protagonista è coraggiosa, forte e generosa, pur se spaventata dall’amore, che purtroppo non può vivere appieno.
Divertente è inoltre la trovata di immaginare una rivalità fra la Befana e il “maschilista” Babbo Natale: laddove lui viaggia a bordo di una slitta trainata da renne con un elegante costume addosso ed è persino testimonial di una famosa bevanda, lei si ritrova su una scopa coperta di stracci, senza poter pubblicizzare neanche un lassativo.
Importante è sottolineare il fatto che la protagonista, prima ancora che la Befana, è una maestra di scuola elementare, ovvero una figura fondamentale nella formazione dei bambini. La befana vien di notte, infatti, è soprattutto un racconto di formazione che vede i sei piccoli protagonisti muovere i primi passi verso le grandi lezioni della vita: da questa straordinaria avventura, così, impareranno che da soli non si va lontano, ma che in squadra si vince e si cresce.
Michele Soavi, maestro del cinema di genere, pur non essendo molto a suo agio con il family, offre una regia elegante e funzionale al racconto, sfruttando a dovere le belle ambientazioni innevate del Trentino Alto Adige. Efficace inoltre la scelta di coniugare il realismo con il fantastico, anche attraverso l’uso di effetti digitali e dal vero, secondo la tradizione di un cinema artigianale che il regista conosce bene.
Ciò che non viene sfruttato adeguatamente è invece il talento comico di Paola Cortellesi, alle prese con un ruolo che, a dispetto delle aspettative, non diverte. La sceneggiatura sceglie, infatti, di concentrarsi più sugli aspetti avventurosi della vicenda (la protagonista viene subito rapita dagli scagnozzi di Mr. Johnny), costruita in modo un po’ raffazzonato, che sulla più interessante quotidianità di Paola, alle prese con una doppia identità ben difficile da gestire. Non particolarmente memorabile nemmeno il villain di Stefano Fresi, ex bimbo dall’infanzia ferita, accecato dal desiderio di vendetta: un mix fra un personaggio burtoniano e lo Stregatto di Alice.
La Befana vien di notte non diventerà forse un classico per l’infanzia, ma è pur vero che in Italia vedere film indirizzati al pubblico dei bambini e finalizzati ad alimentarne i sogni è davvero una rarità. Al cinema dal 27 dicembre distribuito da Universal Pictures e Lucky Red.
Alberto Leali