In concorso a Venezia 81, arriva in sala il 2 ottobre con Warner Bros. Pictures
Sequel dell’amatissimo e premiatissimo Joker del 2019, che vinse proprio a Venezia il Leone d’oro come miglior film, Joker: Folie à Deux riprende la storia esattamente dove l’avevamo lasciata.
Dopo l’omicidio di Murray Franklin in diretta TV, Arthur (Joaquin Phoenix) è ora bloccato nell’ala di massima sicurezza di Arkham in attesa del processo. Vive una vita ripetitiva mentre lotta con la sua famigerata doppia identità di “The Joker”. Tutto cambia quando incontra il suo vero amore, Harleen “Lee” Quinzel (Lady Gaga). I due si infatuano l’uno dell’altra dopo essersi incontrati a un corso di canto all’Arkham, prima che Arthur venga processato, in diretta televisiva, per gli omicidi che ha commesso.
Più meditativo e meno violento di quello che ci si aspetterebbe, il sequel di Todd Philips assume un diverso tipo di andatura, concentrandosi principalmente sulla doppia personalità del suo antieroe.
La sceneggiatura è più sobria e meno sensazionalistica del suo predecessore e, nonostante la difficoltà nell’eguagliare il primo film, Folie à Deux riesce ad infondere nuova linfa al personaggio principale, sempre più combattuto tra ciò che è e ciò che gli altri vorrebbero fosse.
L’elemento musical funziona alla perfezione in una sorta di linguaggio amoroso che si palesa soltanto nelle teste di Arthur e Lee, volto, quindi, a rappresentare i loro mondi interiori e la loro fantasia.
Dal punto di vista della performance, Lady Gaga è nel suo ruolo più congeniale anche se Lee è un personaggio difficile da inquadrare: importante, ma decisamente una figura di supporto dell’ottimo Phoenix.
Joker: Folie à Deux è un’opera triste e riflessiva, che usa la teatralità dei musical cinematografici per evidenziare i difetti del suo “eroe” anziché elevarli a pregi. Arthur Fleck è, infatti, una creatura patetica e solitaria, una pedina in mano ad altri, che diviene, suo malgrado, il simbolo di una possibile rivoluzione.
Federica Rizzo