Valeria Rossi è una delle protagoniste in gara del nuovo show musicale di Rai 1 Ora o mai più . Insieme al suo coach Orietta Berti costituiscono una coppia tutta da scoprire
Valeria Rossi torna alla ribalta, affiancata da Orietta Berti, grazie ad Ora o mai più, il programma di Rai 1 che dà una seconda chance ai cantanti che da tempo son rimasti lontano dai riflettori. Abbandoniamo quindi l’interprete di Tre parole e scopriamo la nuova Valeria emersa in questa avventura.
Valeria, una nuova avventura che ti vede però sempre ultima in classifica…
“Non sono ad “Ora o mai più” per dimostrare qualcosa, ma per superare dei miei limiti ed uscire dalla comfort zone. Questo programma è stato un arricchimento e una scoperta; mi ha costretto a impegnarmi al massimo per migliorare una parte di me. Sono una a cui non piacciono gli schemi e gli stereotipi. Sto iniziando a convincermi che essere ultimi in classifica sia un punto di forza e che ho fatto un grande salto grazie a questa esperienza”.
Come mai non hai mai risposto alle frecciatine di Marcella Bella?
“Ero lì per interpretare a modo mio i brani pazzeschi di Orietta. I commenti di Marcella erano opinioni da bar e io ne sono uscita in maniera sobria ed elegante, come mi è proprio. Orietta è stata sempre costruttiva, perchè non mette l’accento sulle cose che non vanno, bensì sulle risorse. I giudici hanno un ruolo delicato e può capitare che guardino il dettaglio perdendo di vista tutto l’insieme”.
Immagino che la tua famiglia non sia stata molto contenta…
“Ovvio, Marcella era sempre poco carina nei miei confronti e a mio figlio non è piaciuta. Sia lui che mio marito mi hanno sempre supportata nelle scelte, che peraltro prendiamo insieme, per il benessere della famiglia. Io e mio marito cerchiamo di dare sani valori a nostro figlio ed emozioni e sentimenti sono i nostri compagni di vita. Lo stare insieme e prendere certe decisioni piuttosto che altre è importante per il bene comune”.
Come potrebbe riassumersi l’Ora o mai più di Valeria Rossi?
“Questo è un format e la tv non è mai a favore di qualcuno, non va mai presa troppo sul serio. Però è stato uno spettacolo fuori dal comune e spero che la Rai voglia fare altre edizioni. E’ stata una novità per tutti, quindi, siamo stati un po’ un esperimento. Una volta che accetti, però, bisogna prendere tutto come una sfida. Certe dinamiche le scopri strada facendo, grazie anche agli autori e al pubblico”.
Hai detto di Orietta Berti: “E’ come entrare in un museo e vedere Andy Warhol”. Me lo spieghi?
“Orietta è un patrimonio nazionale vivente, in lei vedi la storia viva e incarnata. Mi sono rivista i suoi filmati di quando incantava Sanremo e ho scoperto un repertorio vastissimo, è da 60 anni calca i palchi di tutto il mondo. Sono entrata a contatto con un mostro del panorama culturale italiano e per me è stato un arricchimento pazzesco. Da quando ho conosciuto bene Orietta, ho un nuovo modello femminile da seguire. D’ora in poi mi ispirerò a lei”.
Voi concorrenti non sentite l’esigenza di cantare altre canzoni al di fuori di quelle dei vostri coach?
“A me è piaciuto cantare le canzoni di Orietta, perché è stato un grande arricchimento. Brani difficilissimi, soprattutto “Quando l’amore diventa poesia” e “Io ti darò di più”. Ho dovuto sudare, ma con gioia e meraviglia. Mi ha dato tanti consigli, tra cui quello di dire sempre come la penso, senza paura. E’ una donna generosa, di grande acume e di un garbo e un’eleganza sorprendenti. Mi sono sentita graziata dalla sorte. Sul palco mi ha dato conforto e calore. non potevo chiedere di meglio”.
Che mamma è Valeria Rossi?
“E’ la star della famiglia, che è il mio primo lavoro. Il mio più grande successo è sicuramente il benessere della mia famiglia. Prima viene lei e poi tutto il resto. Nella vita di tutti i giorni, però, ho anche tante passioni, per esempio scrivo e faccio molto yoga, per mantenere il mio equilibrio”.
A proposito di scrittura, nel tuo ultimo libro “Tre parole dopo”, fai una critica al panorama musicale definendolo un mondo spietato…
“Assolutamente sì, c’è molta esposizione e il potere della notorietà abbaglia. La musica in realtà non mi ha voltato le spalle, è solo che il vento cambia. Non bisogna colpevolizzare gli altri dei propri insuccessi né bisogna identificarsi col proprio personaggio. Io penso che una persona non ami te ma come la tua opera lo fa sentire. D’altronde, la musica non morirà mai, perché fa parte del codice umano”.
Valeria Rossi infatti non è solo Tre parole…
“No, infatti, per fortuna ho molta linfa creativa e scrivo molto per altri artisti. I riflettori per me non si sono mai spenti. Io penso che uno si debba rinnovare e proporre qualcosa di fresco. Se non lo fai ti autodistruggi, perché non hai la possibilità di scavare dentro di te e cercare quel nuovo che ti ravvivi. Ad esempio, io seguo un progetto con i bambini dal titolo “Canta la tua canzone”: faccio raccontare a loro delle storie, cerchiamo un aneddoto che li colpisce e poi lo musichiamo. Una bellissima esperienza, un modo utile per dare voce a chi non ha la forza di comunicare”.
Quest’ultima frase è anche il tema del tuo prossimo singolo “La gente non parla”?
“Sì, esatto! Pensa che Otis, il figlio di Orietta, mi ha detto che questo brano stimola a capire tante cose, e non te le spiattella come accade di solito. In questo momento storico, in cui tutti parlano, la comunicazione è diventata superficiale. Il brano ha un senso intrinseco, come tutte le mie canzoni. Ha un sound elegante e raffinato, un mix tra indie e malinconia. Lo ha prodotto mio marito. Come vedi, la famiglia ritorna ad essere al centro della mia vita”.
Roberto Puntato