Quattro chiacchiere con Giulio Donato, regista e sceneggiatore di Amore Bambino, il cortometraggio vincitore del Reggio Calabria FilmFest 2018 e in concorso al Festival Nazionale del cinema e della televisione di Benevento, dal 4 al 9 luglio
Un bambino si innamora di una bambina e la corteggia attraverso dei piccoli gesti. Scena dopo scena capiamo, però, che la realtà è un’altra e che i due piccoli protagonisti sono due anziani che vivono in una casa di riposo e che immaginano di vivere un amore bambino.
Giulio Donato, già al secondo cortometraggio (il primo era Human Being), torna dietro la macchina da presa con Amore Bambino, da lui anche scritto e sceneggiato. Il corto, vincitore del Reggio Calabria FilmFest, sarà in concorso al Festival Nazionale del cinema e della televisione di Benevento, dal 4 al 9 luglio. Facciamo quattro chiacchiere col giovane autore, che è stato anche assistente alla regia di registi di spicco come Abel Ferrara, Asia Argento, Gennaro Nunziante e Roberta Torre.
Giulio, è bello vedere il ciclo della vita nel tuo cortometraggio, passando dalla fanciullezza alla vecchiaia, per poi finire alla morte e attraverso l’amore di due anziani visto negli occhi di due bambini…
Ho scelto di raccontare un amore specifico di due persone rappresentandolo attraverso scene di diversi momenti comuni a tutti e posizionandolo in due diverse età, per renderlo un amore assoluto e senza tempo. L’idea originale era quella di due anziani che si amano e si sentono come due bambini, ma il corto può essere letto anche inversamente. Il messaggio di fondo resta poter vivere vedendo e/o vivendo quello che si desidera.
La scena del bicchiere con dentro le pasticche per morire mi ricorda la scena finale di Amour di Michael Haneke, quando il protagonista per amore non vuole vedere soffrire la sua donna e la soffoca…
Nel caso di “Amore Bambino”, Angela vuole rimanere accanto ad Aldo fino all’ultimo nella casa di riposo e anche se entrambi bene o male conoscono già il finale del soggiorno vogliono solamente concentrarsi spensierati sul proprio amore e sui ricordi che li uniscono.
In mezzo a tante altre storie da raccontare, perché proprio questa? È legata a qualche tuo evento personale?
“Amore Bambino” nasce dall’unione tra eventi personali, legati ai miei nonni, ed elementi di fantasia, contaminati da diverse opere d’ispirazione, tra le quali vi è anche Amour.
Roberto Puntato