Presentato Fuori Concorso a Cannes 2023, arriverà il 28 giugno nelle sale italiane
Il lungometraggio Lucasfilm Indiana Jones e il Quadrante del Destino, interpretato da Harrison Ford, lo vede per l’ultima volta nei panni del leggendario eroe archeologo.
Diretto da James Mangold (Le Mans ‘66 – La grande sfida, Logan – The Wolverine), l’attesissimo ultimo capitolo cinematografico dell’amato franchise, è un’epica e travolgente avventura in giro per il mondo.
Insieme a Harrison Ford, nel cast ci sono Phoebe Waller-Bridge (Fleabag), Antonio Banderas (Dolor y gloria), John Rhys-Davies (I predatori dell’arca perduta), Toby Jones (Jurassic World – Il regno distrutto), Boyd Holbrook (Logan – The Wolverine), Ethann Isidore (Mortale) e Mads Mikkelsen (Animali Fantastici – I segreti di Silente).
Il film è prodotto da Kathleen Kennedy, Frank Marshall e Simon Emanuel, mentre Steven Spielberg e George Lucas sono i produttori esecutivi.
La colonna sonora è composta ancora una volta da John Williams, che ha firmato le musiche di ogni avventura di Indiana Jones a partire dall’originale I predatori dell’arca perduta nel 1981.
Sinossi
Nel 1969, il governo degli Stati Uniti d’America recluta ex nazisti per sconfiggere l’Unione Sovietica nella corsa allo Spazio. Indiana Jones (Harrison Ford) è ormai prossimo al ritiro e in attesa di divorzio da Marion, ma la sua figlioccia Helena (Phoebe Waller-Bridge) lo spinge a tornare in azione. La ragazza, infatti, è alla ricerca del misterioso Quadrante di Archimede, un dispositivo che si dice possieda la capacità di individuare le fratture temporali. Nel 1944 Indy lo rubò a un gruppo di nazisti, ma successivamente lo perse durante la fuga. L’oggetto fa gola anche a Jürgen Voller (Mads Mikkelsen), un membro della NASA ed ex nazista coinvolto nel programma di allunaggio e desideroso di cambiare il corso della Storia.
Recensione a cura di Ilaria Berlingeri
I fan di una delle saghe cinematografiche più amate e famose di sempre non resteranno delusi: il quinto capitolo di Indiana Jones è un grande film di intrattenimento che tiene incollati alle poltrone e rinnova la magia dei suoi capitoli più splendenti.
James Mangold prende il posto di Steven Spielberg alla regia e si dimostra nuovamente un cineasta di mestiere, anche alle prese con un iconico caposaldo del cinema di avventura come Indiana Jones.
Il quadrante del destino parte con un inseguimento in treno davvero mozzafiato, che vede un Indy ringiovanito digitalmente mentre si impossessa, tra rocambolesche acrobazie, del misterioso oggetto del titolo.
Poi ecco un brusco salto temporale, che ci fa ritrovare Indy a New York, invecchiato, malinconico e rassegnato, ma in fondo ancora in attesa di qualcosa che lo riporti in azione.
Questo quinto capitolo, quindi, vede il nostro eroe in pensione alla ricerca di una chance fuori tempo massimo, che lo spinga a indossare di nuovo frusta e cappello e a regalarci nuove e adrenaliniche avventure.
Mangold rimane fedele allo spirito della saga, proponendoci un divertissement che ha tutti gli elementi che hanno reso grande Indiana Jones, più qualche centrata riflessione sul tempo che passa e sull’apporto che le vecchie generazioni possono fornire alle nuove e viceversa.
Un immenso Harrison Ford attraversa il film con spavalderia e vigore: il suo Indiana Jones sa bene di appartenere al passato, ma allo stesso tempo è pronto a sfidare quel tempo-nemico che l’ha lasciato inesorabilmente indietro.
Gli fa da spalla un’ottima Phoebe Waller-Bridge, che infonde alla sua Helena la giusta dose di freschezza, ironia e pragmatismo.
Emozionante, eccitante, pieno di citazioni ed omaggi: un film che torna gloriosamente al passato mettendo in salvo l’eredità spielberghiana e mantenendo intatto quel mix avventura, fantasy e archeologia che affascina oggi proprio come ieri.