Dal 2 maggio sarà disponibile in dvd e blu-ray Napoli Velata, il thriller di Ferzan Ozpetek distribuito da Warner Bros. Enterteinment Italia e vincitore di 2 David di Donatello. Per l’occasione abbiamo incontrato il regista che ci ha raccontato alcuni aneddoti interessanti
In occasione dell’uscita in dvd e blu-ray di Napoli Velata, il nuovo affascinante thriller dell’anima di Ferzan Ozpetek, distribuito da Warner Bros. Enterteinment Italia e vincitore di 2 David di Donatello (fotografia e scenografia), abbiamo incontrato il regista italo-turco, che ci ha raccontato alcuni interessanti aneddoti sul film.
Napoli Velata, dal 2 maggio in home video, racconta la storia di Adriana (Giovanna Mezzogiorno), un medico legale che, dopo aver trascorso una notte di passione con un giovane sconosciuto, Andrea (Alessandro Borghi), si ritrova il giorno successivo ad esaminarne il cadavere.
“Amo il mistery, c’è sempre nei miei film – racconta Ferzan Ozpetek – L’idea di questo film mi è venuta una sera durante una cena a casa di Serra Yilmaz, dove ho conosciuto un medico legale. Ho immaginato: che farebbe quest’uomo se mi vedesse domani morto su un lettino?”
La protagonista Adriana, scossa, inizierà, così, ad indagare sull’omicidio, ma pian piano verranno fuori elementi del suo passato che erano rimasti a lungo sepolti. A far da testimone a questo percorso intimo e profondo, c’è una Napoli misteriosa e bellissima.
“Napoli è una città di enorme ricchezza – prosegue il regista -, non la si può mai raccontare completamente, specie negli odori e nelle sensazioni che provi entrando nei suoi luoghi. Di Napoli mi sono innamorato quando ci ho girato “La traviata”. Ho conosciuto persone che mi hanno guidato per la città e mi hanno fatto respirare la sua atmosfera. Mi hanno fatto entrare nelle loro case e nei loro quartieri. Napoli racchiude per me la vera cultura italiana, che risiede nel Sud che va da Napoli in giù. E’ una città che mescola, a pochi metri di distanza, ricchezza e cultura con povertà e degrado. E’ questa la sua bellezza e forse non sono ancora riuscito a raccontarla completamente“.
La Napoli di Ozpetek è sensuale e magica, sacra e profana, avvolgente e femmina: forse il personaggio più bello e misterioso del film.
“Abbiamo giocato molto sui suoni e sui colori della città, cercando di restare lontani dai cliché – dice Ozpetek -. Sta diventando una vera mania per me, come se stessi dipingendo un quadro. La città ti suggerisce molto e senti il bisogno di condividere con lo spettatore le sorprese che pian piano ti rivela. L’estetica è per me un bisogno quasi fisico, non riesco più a reggere la bruttezza al cinema. Mentre guardo un posto penso anche a coloro che lo vedranno tramite il mio film, perché ogni film senza gli altri non esiste, come diceva Marco Ferreri“.
Dei film del regista italo-turco, Napoli Velata è sicuramente il più sensuale: rimarrà agli annali, infatti, la lunga e focosa scena di sesso fra i protagonisti Giovanna Mezzogiorno e Alessandro Borghi, una delle più belle viste nell’attuale panorama cinematografico italiano.
“Mi innamoro sempre dei miei attori, – racconta Ferzan – e mi diventa davvero difficile fargli girare delle scene di sesso, per questo di solito le elimino. Qui, però, il sesso è importante, perché deve sconvolgere completamente il personaggio della protagonista. Non potevo, quindi, limitarmi ad alludere, come ho preferito fare in altri miei lavori. Per Giovanna Mezzogiorno avevo pensato a una controfigura, ma lei, per mia fortuna, ha rifiutato, anzi non ha voluto che togliessi nulla di quella scena. E’ una grandissima attrice, folle e meravigliosa. Mentre davo indicazioni su ciò che lei e Alessandro Borghi dovevano fare, quasi mi complimentavo con me stesso perché stavo riuscendo a dire quelle cose e a fargliele fare realmente. Sono degli attori straordinari, sembrava di vederli davvero in una camera da letto e noi che riprendevamo ci sentivamo quasi di troppo“.
E a proposito di erotismo, Ferzan ci svela quale, a suo parere, è il regista che più di tutti ha saputo raccontare il sesso al cinema.
“L’erotismo che ha il cinema di Bertolucci non ce l’ha nessun altro regista. Basta vedere “Novecento”. Lo trovo anche un regista molto femminile, se penso, ad esempio, a un film come “Io ballo da sola“.
Ma Napoli velata è anche una storia di fantasmi, non per forza da intendere in termini canonici, ma piuttosto come manifestazioni interiori, specchi di paure o traumi infantili. Una tematica che compare, anche se con toni diversi, nel suo lavoro di qualche tempo fa, Magnifica presenza.
“In questo periodo della mia vita i fantasmi sono diventati molto presenti, forse perché mi mancano le persone che non ci sono più e vengo assalito dalla nostalgia – racconta il regista -. Ciò nonostante, Napoli Velata è un film molto diverso da Rosso Istanbul, che è più intimo e psicologico, perché ripercorre i luoghi della mia infanzia e della mia storia e i personaggi della mia famiglia. Un film che entra forse in modo troppo sfacciato nella mia vita“.
Alberto Leali