Uno dei più grandi e amati attori del nostro cinema e della nostra TV rivive sul piccolo schermo grazie a “In arte Nino”, film omaggio all’istrionico e versatile Nino Manfredi, che andrà in onda su Rai 1 lunedì 25 settembre in prima serata.
In arte Nino racconta il viaggio del giovane Saturnino, detto Nino, verso la celebrità, partendo dall’adolescenza in Ciociaria durante la seconda guerra mondiale, e dall’esperienza tragica del sanatorio del Forlanini, perché malato di tubercolosi. Unico sopravvissuto della sua camerata, Nino torna alla vita grazie all’arte, affascinato dal mestiere dell’attore, che diventa da allora la sua ragione di vita. Contrastato dal padre Romeo, rigido maresciallo, che lo vorrebbe avvocato, Nino si iscrive di nascosto all’Accademia d’Arte drammatica di Roma, portando avanti al contempo anche gli studi in Legge. Ma l’amore per l’arte è più grande e, dopo qualche anno incerto tra teatro, doppiaggio, radio e piccole partecipazioni in pellicole di poco conto, per Nino arriverà il successo con la Tv (Canzonissima 1959) e poi con il cinema, di cui sarà protagonista di alcuni dei più bei film della storia del nostro cinema.
Ruolo fondamentale, nel film e nella vita di Manfredi, gioca anche la grande storia d’amore con Erminia Ferrari, bellissima mannequin per Cappucci, che poco tempo dopo diverrà sua moglie e gli rimarrà accanto per 50 anni.
Dietro la macchina da presa c’è il figlio di Nino, Luca, che ha curato anche il soggetto e la sceneggiatura del film, raccontando suo padre con grande sensibilità e passione. A dare corpo e anima al protagonista c’è invece il poliedrico attore romano Elio Germano, che ha anche scritto la sceneggiatura assieme al regista. “Scegliere l’attore che avrebbe interpretato mio padre era molto difficile – afferma Luca Manfredi alla conferenza stampa romana del film – Avevo bisogno di un grande attore, capace di interpretare un mito del cinema italiano e che avesse un DNA artistico molto simile a quello di mio padre. Ho pensato subito a Elio Germano, uno degli attori più validi del nostro cinema, che come mio padre sa entrare nella pelle e nelle emozioni dei personaggi che interpreta. Senza Elio, questo film non si sarebbe mai fatto”.
“Per interpretare Nino è stato importante rivedere i suoi film e le sue interviste – afferma Elio Germano – Entrare in un personaggio è sempre un salto nel vuoto, ma qui si aveva a che fare con un mito del cinema italiano. Girare con suo figlio Luca è stato fondamentale per una ricerca di sincerità, per omaggiare Nino con umiltà e non per sostituirlo. Ho cercato di interpretarlo con quella leggerezza e con quella giocosità che lui ci ha insegnato”. Questo film, inoltre, è un po’ come se fosse il ‘prequel’ della saga di Nino Manfredi – prosegue l’attore – La parte meno conosciuta di una storia che il pubblico può poi sviluppare da solo andando a vedere i suoi film”.
Nel ruolo di Erminia, c’è la bellissima Miriam Leone; mentre il resto del cast è composto da Duccio Camerini nel ruolo del padre di Manfredi, Romeo; Stefano Fresi nel ruolo del compagno di Accademia Tino; Anna Ferruzzo nel ruolo della madre di Nino, Antonia; Giorgio Tirabassi nel ruolo di un infermiere del Forlanini; Massimo Wertmuller nel ruolo del regista di Cinecittà che boccia Nino a un provino; Leo Gullotta nel ruolo di un docente tisico del sanatorio. Le musiche sono del grande pianista e compositore Nicola Piovani.
In arte Nino è una produzione Compagnia Leone Cinematografica – Rai Fiction, prodotta da Francesco e Federico Scardamaglia.
Alberto Leali