Adriano Doria (Riccardo Scamarcio), giovane imprenditore di successo, si trova coinvolto nell’omicidio della sua amante, la fotografa Laura Vitale (Miriam Leone), trovata morta accanto a lui in una camera d’albergo chiusa dall’interno. L’uomo si dichiara innocente, ma gli indizi sono tutti contro di lui; l’ultima carta da giocare è la penalista Virginia Ferrari (Maria Paiato), famosa per non aver mai perso una causa. L’emergere di un testimone chiave e l’imminente interrogatorio che potrebbe condannarlo definitivamente costringono Adriano e l’avvocato a preparare in sole tre ore la strategia della difesa. Adriano, però, sarà costretto a dire tutta la verità.
Remake della pellicola spagnola Controtiempo di Oriol Paulo, Il Testimone Invisibile è un thriller che segue i paradigmi classici del genere per raccontare una vicenda che ha il fulcro nella ricerca ossessiva del dettaglio.
Come infatti ripete spesso il personaggio di Maria Paiato, è proprio nei dettagli che si trova la verità, mostro sfuggente dalle molteplici facce nascosto dietro le maschere indossate da ogni personaggio.
Calcolatori, dolenti, pronti a tutto pur di raggiungere i loro scopi, i protagonisti del film sono l’emblema della celebre frase shakespeariana “Tutto il mondo è un teatro e tutti gli uomini e le donne non sono che attori“.
Il Testimone Invisibile gioca, quindi, a confondere le carte, ad aprire e chiudere porte, a cambiare continuamente prospettiva, a mettere alla prova l’attenzione dello spettatore; la sfida d’intelligenza fra Adriano Doria e l’avvocato Ferrara, volta alla ricerca della verità, fa da fil rouge al dipanarsi di una trama duplice e ingarbugliatissima in cui nulla è come sembra.
A metà strada fra il film da camera di impianto teatrale, il thriller hitchcockiano e il noir americano fatalista e disperato, Il Testimone Invisibile appassiona nonostante l’improbabilità dell’intreccio e riesce a stupire una volta giunti alla resa dei conti.
L’ottima regia di Stefano Mordini, che sfrutta i freddi e desolati paesaggi trentini, è supportata dal montaggio frantumato e veloce di Massimo Fiocchi e dalle convincenti interpretazioni di tutto il cast, che oltre a Riccardo Scamarcio, Miriam Leone e Maria Paiato comprende il sempre notevole Fabrizio Bentivoglio.
Un altro apprezzabile tentativo del nostro cinema di uscire dai soliti schemi e un’ottima alternativa ai film di Natale. Al cinema dal 13 novembre con Warner Bros. Pictures.
Roberto Puntato