Giovanni Passamonte (Gigi Proietti) è uno scrittore di grande successo che sta per ricevere il Nobel per la letteratura. Ritirare il premio significa recarsi a Stoccolma, ma l’uomo ha paura di volare e decide così di andarci in macchina accompagnato dal suo fedele assistente e factotum Rinaldo (Rocco Papaleo). Al lungo viaggio però si aggiungono due dei numerosi figli di Giovanni, il personal trainer Oreste (Alessandro Gassmann) e la blogger Lucrezia (Anna Foglietta). Tra imprevisti e curiosi incontri, il viaggio farà bene un po’ a tutti.
E’ un affettuoso omaggio al padre Vittorio Il premio, film diretto e interpretato da Alessandro Gassmann, che sceglie Gigi Proietti per interpretare il ruolo del protagonista, che non poco ricorda una delle più grandi personalità del nostro cinema.
Giovanni Passamonte è coltissimo e raffinato, maniacale e magnetico, malinconico e schietto, rigido e sciupafemmine: tutti aspetti realmente appartenuti a Gassmann, che Proietti mette in scena con grandi misura e incisività. Perché oltre a voler essere una commedia divertente, Il premio vuole analizzare i rapporti familiari e le insicurezze, le frustrazioni, le questioni rimaste in sospeso dei suoi componenti: il tutto cercando di tenere in equilibrio risate e malinconia, ironia e durezza, spensieratezza e amarezza.
Per raggiungere questo obiettivo, la sceneggiatura è stata scritta a più mani da autori fra loro piuttosto diversi, come Valter Lupo, Massimiliano Bruno e lo stesso Gassmann: il risultato però non è sempre convincente, perché Il premio pare non essere sufficientemente profondo per essere una disamina dei sentimenti (lasciate stare Il posto delle fragole!), né sufficientemente divertente per riuscire nell’ambito comico. Purtroppo, infatti, a dominare sono spesso banalità, dejà-vu e forzature narrative.
I punti di forza di Il premio sono però la scelta delle suggestive location, lo stile pop della regia e soprattutto gli ottimi attori. Oltre al già citato Proietti, gustosa è Anna Foglietta alle prese con il personaggio di una simpatica radical chic egoriferita, che per fortuna sfugge alla semplice macchietta; adorabile anche Erika Blanc nel ruolo di una specie di Norma Desmond ossessionata dall’ibernazione; mentre Rocco Papaleo è il factotum della famiglia Passamonte, segnato dal ricordo di un amore giovanile che non l’ha più abbandonato. Buone anche le prove di Gassmann, in un ruolo non distante da quelli che interpreta solitamente al cinema ma che gli è parecchio congeniale, e dei giovani Marco Zitelli, che firma anche la colonna sonora, e Matilda De Angelis, che dimostra ancora una volta di cantare molto bene.
Il premio offre, inoltre, un’immagine non nuovissima ma apprezzabile di famiglia “diversa”, i cui componenti, attraverso il più classico dei viaggi on the road, riscopriranno il valore degli affetti e il coraggio di cambiare i propri percorsi di vita.
Alberto Leali