La serie di cinque episodi arriva su Apple TV+ da lunedì 23 maggio a venerdì 27 maggio
Su Apple TV+ “Il pianeta preistorico”, la serie-evento sulla storia naturale dei produttori esecutivi Jon Favreau e Mike Gunton e della BBC Studios Natural History Unit (“Pianeta Terra”) narrata da Sir David Attenborough.
La serie di cinque episodi fa il suo debutto da lunedì 23 maggio a venerdì 27 maggio e trasporta gli spettatori indietro nel tempo di 66 milioni di anni, alla scoperta del nostro mondo e dei dinosauri che lo popolavano, il tutto arricchito da dettagli sbalorditivi e condito dalla colonna sonora originale dal pluripremiato premio Oscar® Hans Zimmer.
In uscita con un nuovo episodio al giorno, per l’intera settimana, “Il pianeta preistorico” combina la miglior cinematografia sulla fauna selvatica con le più recenti conoscenze paleontologiche e l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, per mostrare agli spettatori gli habitat e gli abitanti dell’antico pianeta Terra. Un’esperienza unica e immersiva.
La serie è prodotta dal team della BBC Studios Natural History Unit con il supporto degli effetti visivi fotorealistici di MPC (“Il re leone”, “Il libro della giungla”).
“Il pianeta preistorico” svela fatti poco conosciuti e sorprendenti della vita dei dinosauri, sullo sfondo degli ambienti del Cretaceo: dalle tecniche genitoriali del Tyrannosaurus rex, fino all’esplorazione delle misteriose profondità degli oceani e dei pericoli mortali provenienti dal cielo.
“Il pianeta preistorico” è prodotto per Apple TV+ da BBC Studios. I produttori esecutivi sono Jon Favreau e Mike Gunton.
Recensione a cura di Alberto Leali
Il nuovo documentario sui dinosauri narrato da David Attenborough combina egregiamente la scienza con la CGI all’avanguardia, per offrire una visione rivoluzionaria e senza precedenti del periodo Cretaceo.
Lo stile che ha sempre contraddistinto le opere di Attenborough è presente anche qui in tutta la sua forza: il suo sguardo attento e meticoloso, la sua ironia gustosa e mai invadente e soprattutto l’infinto rispetto per i suoi soggetti animali.
La differenza, ovviamente, è che Il pianeta preistorico è stato creato con immagini fotorealistiche generate al computer, con il produttore esecutivo Jon Favreau che ha attinto (e ulteriormente avanzato) le tecniche sviluppate per i suoi film Il libro della giungla e Il re leone e per la serie Il Mandaloriano.
Visivamente parlando, Il pianeta preistorico è un prodotto sbalorditivo ed ogni scena non può che lasciare lo spettatore a bocca aperta sia per la perfezione formale che per l’incredibile realismo della messinscena.
In più, la serie è girata in modo così tattile e coinvolgente, che il periodo Cretaceo fuoriesce dallo schermo in tutta la sua complessità e sostanza. E’, infatti, solo quando ti fermi davvero a pensare che ricordi che nulla di tutto ciò che ti sta passando dinanzi agli occhi sta realmente accadendo.
La serie è divisa in cinque episodi, ciascuno incentrato su un habitat diverso e sui suoi occupanti: aree costiere, deserti, ambienti di acqua dolce, ghiacciai e foreste. Il fine è raccontare, col massimo realismo ma senza mai perdere d’occhio lo spettacolo, come queste creature estintesi 66 milioni di anni fa si sarebbero comportate nel loro periodo di massimo splendore.
Ciò che colpisce, inoltre, è che proprio come la grafica riflette i progressi della tecnologia informatica, così fa anche la scienza, presentandoci teorie sviluppate di recente e nuove scoperte paleontologiche. Dei 95 diversi dinosauri portati in vita per la serie, infatti, alcuni (come il Qianzhousaurus o il Corythoraptor) sono stati scoperti solo nell’ultimo decennio, così come sorprende l’inclusione di dinosauri con le piume, certamente non molto presenti nella cultura pop.
In effetti, qui i dinosauri sono sempre descritti come animali e mai come mostri: c’è, anzi, un genuino senso di stupore e maestosità nella serie, che punta prima di tutto all’esplorazione dei loro comportamenti, per renderli sullo schermo in tutta la loro verità e complessità.
Così, ad esempio, l’episodio “Deserts” presenta un branco di dinosauri in grado di comprendere la navigazione celeste e di spostarsi da un’area all’altra seguendo le stelle, mentre “Coasts” mostra un dinosauro adulto che insegna a uno più giovane a mangiare le rocce per aiutare la digestione.
Insomma, Il pianeta preistorico è una serie assolutamente da non perdere, un’esperienza straordinaria, avvolgente e degna di essere vissuta.