In sala dal 24 marzo in Sardegna e dal 31 marzo nel resto d’Italia, distribuito da Fandango
Il Muto di Gallura, diretto da Matteo Fresi, racconta una storia ambientata nella Gallura di metà Ottocento, che ruota intorno alla faida tra due famiglie.
Bastiano Tansu, interpretato da Andrea Arcangeli, è un personaggio realmente vissuto, sordomuto dalla nascita, maltrattato ed emarginato da tutti, che diventò utile alla causa della sua famiglia grazie alla sua mira prodigiosa.
Nel cast del film, in uscita nei cinema della Sardegna il 24 marzo e nel resto d’Italia il 31 marzo, anche Marco Bullitta, Giovanni Carroni, Syama Rayner, Aldo Ottobrino.
Presentato al Torino Film Festival 2021, Il Muto di Gallura è prodotto da Fandango con Rai Cinema, con il supporto della Fondazione Sardegna Film Commission ed è distribuito da Fandango Distribuzione.
Recensione a cura di Giancarlo Giove
E’ un bel pugno nello stomaco il film di Matteo Fresi ambientato nella Sardegna del 1850 e incentrato su una storica e leggendaria faida familiare.
E’ il racconto della discesa negli inferi di un’anima pura, vittima dell’emarginazione e della superstizione di un mondo arcaico e isolato. Un’anima che si ritrova invischiata in un’incessante spirale di sangue, che non ammette pena o perdono.
E’ una storia di vendetta e di morte, ma in cui l’amore esiste e viene sperimentato. Una storia che rimanda ai codici dei western e della tragedia classica e che rivela il potere della legge non scritta, quella che trascendeva la giustizia e che sfociava nel degrado e nell’anarchia.
La splendida fotografia di Gherardo Gossi cattura il fascino degli aridi paesaggi sardi, ma è in generale tutto il comparto tecnico a rendere Il muto di Gallura un’esperienza visiva notevole.
Un film che si distingue anche per l’aderenza storica, la felice commistione di generi, l’appiglio etnografico e la capacità di sfuggire al moralismo.
Fresi predilige gli ampi movimenti di macchina, che abbracciano i paesaggi e le scene di massa, e si affida alla bravura di Andrea Arcangeli, che lavora di sottrazione facendo emergere la sensibilità e al contempo la cupezza di un affascinante antieroe.