Dal 7 al 9 maggio incontri, reading e spettacoli. Tra gli ospiti Margaret Atwood, Serena Dandini, Lella Costa, Michela Murgia, Francesca Reggiani, Chiara Valerio
Al via dal 7 al 9 maggio, in diretta streaming dalla Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, il Festival Libere di essere organizzato da D.i.Re – Donne in rete contro la violenza in collaborazione con Hero e con la co-produzione della Fondazione Musica per Roma, il finanziamento del Dipartimento per le Pari opportunità, la produzione di Mismaonda e la consulenza di Serena Dandini.
Sul palco attiviste, artiste, scrittrici, professioniste, ricercatrici, economiste, giornaliste, attrici. Donne che sulla scena pubblica o nell’invisibilità del quotidiano stanno ridefinendo spazi e relazioni per affermare la libertà delle donne, in un intreccio di conversazioni e spettacoli che vuole mettere in moto e in circolazione idee, percorsi e prospettive per guardare con occhi nuovi al presente e innescare un cambiamento culturale, tenendo anche conto di sfide, potenziali e opportunità scatenate dall’irrompere della pandemia.
Il festival nasce all’interno del progetto “Libere di essere: informazione e comunicazione per prevenire la violenza”, finanziato attraverso un bando del Dipartimento per le Pari opportunità, e sarà anche l’occasione per premiare il video vincitore del concorso IO POSSO dedicato a giovani tra i 18 e i 30 anni, che sarà presentato poi in autunno al RIFF – Rome International Film Festival.
Il Festival affronterà temi di attualità – si parlerà di scuola, salute ed economia – e declinerà immaginari e linguaggi che – sullo schermo, sul palcoscenico, tra le pagine – stanno contribuendo a ridefinire il femminile.
Porterà sul palco per la prima volta le operatrici dei centri antiviolenza, affronterà il problema della vittimizzazione secondaria, e ricostruirà le vite delle donne Ferite a morte, interpretate da Lella Costa.
E proverà a scardinare gli stereotipi con la leggerezza della satira di Vieni avanti, cretina!, il varietà ideato e condotto da Serena Dandini, e lo sguardo rivolto al futuro, con Margaret Atwood in collegamento dal Canada e l’Abbecedario con cui Serena Dandini chiuderà il Festival in compagnia delle scrittrici Teresa Ciabatti, Michela Murgia, Chiara Valerio.
Il programma – Highlights
Il Festival Libere di essere mette in prospettiva a partire dal presente il cambiamento culturale necessario per prevenire la violenza maschile contro le donne. Declinarlo, costruirlo, promuoverlo è una scelta politica che ci riguarda tutti/e e richiede un impegno istituzionale dichiarato e costante.
Inaugurerà la rassegna venerdì 7 maggio alle ore 12.30 Libere di essere. Informazione e comunicazione per la prevenzione della violenza di genere: Antonella Veltri, presidente di D.i.Re e Serena Dandini converseranno con Elena Bonetti, ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Aurelia Sole, coordinatrice della Commissione tematiche di genere della CRUI – Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, e Daniele Pitteri, amministratore delegato della Fondazione Musica per Roma. A ricordare l’importanza del più innovativo strumento legale internazionale per la prevenzione e il contrasto della violenza maschile contro le donne, ovvero la Convenzione di Istanbul, sarà un intervento della Mor Çatı Women Shelter Foundation dalla Turchia, che da settimane protesta contro la decisione del presidente Erdogan di uscire dal trattato.
Sempre il 7 maggio, alle ore 19.30, sarà la volta di Lella Costa che salirà sul palco della sala Petrassi per interpretare alcuni monologhi tratti da Ferite a morte. Dopo il debutto italiano a Palermo nel 2012 gli spoon di Ferite a morte, il progetto sul femminicidio scritto da Serena Dandini con la collaborazione di Maura Misiti (ricercatrice del CNR), ispirato all’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Master, sono stati letti dalle donne di tutto il mondo: alle Nazioni Unite a New York, alla World Bank di Washington DC, alla Camera dei Deputati del Parlamento Italiano, in Francia a Strasburgo al Consiglio Europeo, in Portogallo, Georgia, Svizzera, Spagna, Turchia, Germania, Regno Unito e Messico. Essi attingono alla cronaca e alle indagini giornalistiche dando voce alle donne che hanno perso la vita per mano di un marito, un compagno, un amante o un “ex”, in un immaginario racconto postumo. Il contributo di Lella Costa va a unirsi a quello delle centinaia di donne della società civile, dei centri antiviolenza, donne illustri e note al grande pubblico provenienti dal mondo della cultura, dello spettacolo, della politica che credono in questo progetto.
Un cambiamento culturale che può iniziare fin da piccoli, anzi da piccolissimi, come racconta il panel Libere di essere a scuola: bambini e bambine alle prese con il potere – l’8 maggio alle 10.30 – frutto di una pionieristica esperienza realizzata dai centri antiviolenza della rete D.i.Re con educatrici, maestre/i e soprattutto migliaia di bambini dai 4 ai 7 anni. A raccontarlo Alessandra Campani ed Elena La Greca di D.i.Re, le maestre Giovanna Murino e Melissa Zaccaria, Martina Recchiuti, redattrice di Internazionale Kids e Valentina Bruno, operatrice del centro antiviolenza Erinna di Viterbo.
La tavola rotonda Il femminile allo specchio. Rappresentazioni e autorappresentazioni – l’8 maggio alle 17 – che chiude il ciclo di incontri Libere di leggere: un percorso fra i libri curato da Maria Teresa Carbone e Chiara Veltri – parte dalla distopia creata da Margaret Atwood, in collegamento dal Canada, per esplorare le “personagge” costruite nei libri con le scrittrici Laura Pugno e Nicoletta Vallorani, in conversazione con Claudia Durastanti.
Un cambiamento che si scontra con resistenze e stereotipi sarà portato in scena dal varietà Vieni avanti, cretina! ideato e condotto da Serena Dandini che approda per la prima volta a Roma – l’8 maggio alle 19.30 – un inno alla comicità femminile con interventi di Antonella Attili, Federica Cacciola, Daniela Delle Foglie, Laura Formenti, Annagaia Marchioro, Michela Giraud, Francesca Reggiani e Gioia Salvatori.
Corpo. Salute. Libertà – il 9 maggio alle 10 – mette a tema la diversità delle donne di fronte alla cura, con l’irreverente Marina Cuollo, Yvette Samnick, mediatrice culturale e scrittrice di origini camerunensi, Francesca Mannocchi, giornalista d’inchiesta e report da zone di conflitto, autrice di Bianco è il colore del danno (Einaudi), Carola Vicari, ginecologa dell’Associazione italiana donne medico e Maria Grazia Ruggerini, sociologa, in conversazione con Luisanna Porcu, psicologa e consigliera di D.i.Re.
Dalla serie alla vita. Il cambiamento sul piccolo schermo – il 9 maggio alle 11.30 – guarda invece alla complessità delle donne raccontata sullo schermo – quello del cinema e della TV che oggi sempre di più si trasferisce su computer e tablet in una dimensione temporale dilatata, quella delle serie – con le registe Paola Randi e Adele Tulli, Mariolina Venezia, autrice e sceneggiatrice di Imma Tataranni, Eleonora Trucchi che ha trasformato una vicenda di cronaca nella serie Baby, e Marina Pierri, critica, direttrice di FEST – Festival delle serie TV, e autrice di Eroine. Come i personaggi delle serie TV possono aiutarci a fiorire (Tlon). Conduce l’incontro Annalisa Sirignano, condutrice radiofonica e podcaster di Tileggounafemminista.
A seguire sarà premiato il cortometraggio vincitore del video contest IO POSSO, un video di 2 minuti per raccontare come Uscire dalla violenza: il potere di generare libertà per sé, per tutte e tutti, realizzato da giovani tra i 18 e i 30 anni, che in autunno parteciperà al RIFF – Rome International Film Festival.
Un cambiamento culturale che deve riguardare anche media e aule dei tribunali, che sarà messo a tema nel panel intitolato significativamente Io ti credo, anzi no! Come la vittimizzazione secondaria silenzia le donne e occulta la violenza – il 9 maggio alle ore 14.30 – con Patrizia Romito e Teresa Bene, docenti universitarie, Elena Baggioni e Titti Carrano, avvocate di D.i.Re, e Marcella Pirrone, presidente di WAVE – Women Against Violence Europe, in conversazione con Simona Rossitto di Alley Oop-Il Sole 24 ore.
Il Festival offrirà anche uno sguardo inedito sul percorso di fuoriuscita dalla violenza che si realizza nei centri antiviolenza e nelle case rifugio della rete D.i.Re, con il racconto intimo ed emozionante di operatrici, coordinatrici, psicologhe, mediatrici culturali nel panel La libertà al Centro – il 9 maggio alle 16. Sul palco in questo originale reading Yodit Abraha (Le Onde Onlus, Palermo), Elena La Greca (La Nara, Prato), Cristina Carelli (CADMI, Milano), Yvette Samnick (Centro antiviolenza “Roberta Lanzino”, Cosenza), Valentina Mangiò (Donna Lisa, Roma), Luisanna Porcu (Onda Rosa, Nuoro), e la conduzione di Silvia Mari, coordinatrice di DireDonne, agenzia di stampa Dire.
Le donne e il potere economico: un percorso a ostacoli – il 9 maggio alle 18 – affronta l’autonomia delle donne, essenziale per liberarsi della violenza, e dunque il lavoro, il fare impresa ma anche, attualissima, la pianificazione del Recovery Fund, con Antonella Veltri, presidente di D.i.Re, Linda Laura Sabbadini, direttrice centrale dell’ISTAT, Incoming Chair di Women20, Chiara Bassi, country manager di Domestika Italia, Claudia Segre della Global Thinking Foundation e Giovanna Badalassi di Ladynomics. Conduce l’incontro Barbara Nepitelli, di Alley Oop – il Sole 24 ore.
Chiuderà il Festival Libere di essere – il 9 maggio alle 19.30 – l’Abbecedario: le parole chiave per trasformare il presente e guardare con fiducia al domani, scelte e interpretate dalle scrittrici Teresa Ciabatti, Chiara Valerio, Michela Murgia e Serena Dandini.