Dopo 10 anni di iniziative e ostacoli burocratici, i ragazzi del Cinema America restituiscono a Roma il Cinema di via Induno. Per l’occasione, in anteprima nazionale, sarà presentato il film di Julia Ducournau vincitore a Cannes 2021
“Oggi è un giorno di festa! Siamo un gruppo di 25 ragazzi che non ha mai smesso di lottare per restituire questo spazio alla città di Roma, sostenuti da tutto il cinema italiano. Oggi festeggiamo i nostri primi 10 anni e lo facciamo con il ritorno del Cinema Troisi, una sala cinematografica che abbiamo immaginato come un punto di riferimento, una piazza inclusiva nella vita sociale delle persone. Un luogo che abbiamo sognato per Roma sin da quando, nel 2011, abbiamo iniziato a riunirci come “Assemblea Giovani al Centro”, nucleo originario di quella che sarebbe diventata, tre anni dopo, l’associazione Piccolo America”.
Sono le parole di un orgoglioso Valerio Carocci alla conferenza stampa di inaugurazione del Cinema Troisi, che riapre il 21 settembre, dopo 8 anni di chiusura, nel cuore di Trastevere grazie all’Associazione Piccolo America.
Il meraviglioso progetto punta a fare del Cinema di via Induno un modello per il rilancio del ruolo della sala cinematografica, grazie a uno spazio completamente rinnovato: una sala da 300 posti dotata delle tecnologie di proiezione più all’avanguardia, un foyer-bar, una terrazza, uno spazio polifunzionale per mostre ed eventi e un’aula studio-biblioteca con 80 postazioni, completamente gratuita. Ma soprattutto uno spazio cinematografico aperto – primo esempio in Italia – per 365 giorni all’anno, 24 ore su 24!
Ad inaugurare il Cinema Troisi, grazie alla collaborazione di I Wonder Pictures, sarà il film Palma d’oro a Cannes 2021, Titane di Julia Ducournau, che per l’occasione viene accompagnato a Roma dalla regista e dal protagonista Vincent Lindon.
Il film sarà proiettato, in versione originale con sottotitoli in italiano, in anteprima e in esclusiva nazionale dal 21 settembre, per poi arrivare nelle sale di tutta Italia la settimana successiva. A seguire, dal 30 settembre, il Troisi ospiterà uno dei film-evento dell’anno: l’attesissimo No Time to Die di Cary Fukunaga con Daniel Craig, distribuito da Universal Pictures International Italy.
Ma veniamo ora al sorprendente film della Ducournau che ne conferma l’indomabile coraggio e lo spiccato talento visivo: Titane flirta con i B-movies, ma anche con il cinema d’autore e dolorosissimo di Cronenberg e Tsukamoto, creando un inedito corto circuito di generi e suggestioni.
Un film fatto di corpi che mutano e si lacerano, ma anche – e soprattutto – sul potere salvifico e inatteso dell’amore: quello tra un padre e un/a figlio/a, ma più in generale quello tra esseri umani. Un film che utilizza il body horror come metafora dell’inadeguatezza dello stare al mondo, ma soprattutto come bruciante percorso di crescita, sviluppo e accettazione di sé.
Un’opera fluida, inquieta e cangiante, che non ha paura di travolgere convenzioni e verosimiglianze narrative, per dipingere il ritratto della solitudine di due antieroi che non smettono di resistere al mondo (i personaggi degli straordinari Agathe Rousselle e Vincent Lindon).
Titane è viscerale, disturbante, ma ha anche il coraggio di permettersi tutto, andando oltre qualsiasi limite che il cinema finora si è posto. E’ per questo che, piaccia o no, la pellicola della Ducournau non può lasciare indifferenti ed è destinata a far parlare di sé per molto, molto tempo.
Alberto Leali