In sala dal 30 novembre con Wanted Cinema
Christian Petzold, figura di rilievo del nuovo cinema tedesco, ci regala l’ennesima perla della sua già preziosa filmografia.
Premiato a Berlino con l’Orso d’argento per la regia, Il cielo brucia è la storia di due giovani intellettuali (Thomas Schubert e Langston Uibel), che condividono le mura di una casa di campagna affacciata sul Mar Baltico, e della loro educazione alla vita attraverso l’incontro con una ragazza sessualmente disinibita (Paula Beer) e il suo compagno occasionale (Enno Trebbs).
Come sempre in Petzold, un prodotto difficile da classificare, che racchiude in sé molti generi, in primis la commedia grottesca, il melodramma e il racconto sentimentale. Come se in un unico calderone mescolasse Bergman, Rohmer, Baumbach e Hansen-Løve, dando forma a un racconto estivo non attraversato dalla leggerezza, ma cupo, rabbioso e su cui sembra incombere la tragedia (la crisi climatica e gli incendi che stanno distruggendo le foreste tedesche).
Tutto focalizzato sui tumulti interiori, i silenzi e gli sguardi dei suoi ottimi protagonisti, Il cielo brucia è la storia di quattro anime erranti alla disperata ricerca di un’identità concreta attraverso l’arte, la sessualità, l’amicizia, la tristezza, l’invidia e il rancore.
Lo spettatore resta a distanza ad osservare le vite dei protagonisti che si intrecciano in questa storia stratificata, misteriosa e in continua evoluzione, sullo sfondo di un mondo post-capitalista dove tutto sembra sul punto di crollare da un momento all’altro.
Quello di Petzold è uno sguardo accurato, acuto, finissimo sulla complessità del mondo giovanile: non spensierato come ci si aspetterebbe da un racconto estivo, ma irrequieto, spaesato, solo, precario, frustrato.
Un film non sempre facile da decifrare, ma anche per questo estremamente affascinante, secondo capitolo della trilogia di Petzold sugli elementi, iniziata con Undine-Un amore per sempre (acqua) e incentrata stavolta sul fuoco. Pervasivo, distruttivo e insidioso, come la tensione e le pulsioni sotterranee che scorrono tra i protagonisti della storia.
Ilaria Berlingeri