Claude Lelouch torna a dirigere Anouk Aimée e Jean-Louis Trintignant nel film acclamato all’ultimo Festival di Cannes
I migliori anni della nostra vita, accolto trionfalmente all’ultimo Festival di Cannes, è il terzo, atteso e commovente capitolo della storia d’amore tra Anne e Jean–Louis, indimenticati protagonisti del pluripremiato Un uomo, una donna.
Claude Lelouch torna a dirigere Anouk Aimée e Jean-Louis Trintignant, per riflettere sul mistero della vita e su quello dei sentimenti.
I due protagonisti si sono conosciuti molto tempo fa: un uomo e una donna la cui abbagliante e inaspettata storia d’amore, catturata nel primo film diventato un cult, ha rivoluzionato il concetto universale dell’amore.
I migliori anni della nostra vita arriva finalmente in Italia e sarà distribuito nelle nostre sale a partire dal 19 settembre da Europictures.
SINOSSI
Jean-Louis Duroc, un tempo campione a livello internazionale di auto da corsa, si trova ora in una casa di riposo. La sua memoria talvolta vacilla ma su un punto rimane stabile: il ricordo della storia d’amore vissuta 50 anni prima con Anne Gauthier. Il figlio Antoine ne è consapevole e decide di andarla a cercare per tentare di convincerla a incontrare suo padre.
RECENSIONE
“I migliori anni di una vita sono quelli che non si sono ancora vissuti”, diceva Victor Hugo, e guardando l’ultima fatica di Lelouch non si può che essere d’accordo.
Perché I migliori anni della nostra vita racconta delle tracce che lasciamo nella vita degli altri, ma anche delle sorprese che il presente può riservare a chi ormai aspetta solo la fine.
Ricontrarsi, per Anne e Jean-Louis, significa rivivere: rivivere un sentimento che non si è mai estinto e che si riaccende negli sguardi, nei sorrisi, negli scambi di battute, nei piccoli gesti.
Tra ricordi e immaginazione, vagheggiamenti e rimpianti, I migliori anni della nostra vita farà breccia nel cuore di chi ha amato il primo film e ha voglia di ritrovarne i luoghi, i volti e le emozioni.
I numerosi flashback non sono che sequenze riprese dalla pellicola del ’66 (almeno un terzo del film), mentre immancabile è il celebre motivo di Francis Lai che l’ha resa un cult in tutto il mondo.
L’ultimo film di Lelouch non ha paura di essere spudoratamente sentimentale e si appoggia a due protagonisti, Trintignant e la Aimée, che è impossibile scindere da quei personaggi che hanno così tanto segnato l’immaginario di una generazione.
Alla soglia dei 90 anni, la chimica fra i due attori non si è mai persa, e i loro primi piani continuano a bucare lo schermo.
Il film più intimo, nostalgico e pieno d’amore del regista francese è infatti un appuntamento inevitabilmente celebrativo ma che tocca il cuore.
Alberto Leali