Nel cast anche Lucia Ocone, Alessandro Sperduti, Sonia Bergamasco ed Edoardo Leo. Dal 24 marzo su Prime Video
I Cassamortari è la terza regia di Claudio Amendola, che torna dietro la macchina da presa dopo La mossa del pinguino e Il Permesso.
Scritto da Roberto Iannone, Kissy Dugan e lo stesso Amendola, con la collaborazione di Luigi Di Capua, I Cassamortari è una black comedy nata da un soggetto di Francesca Neri e Claudio Amendola, che racconta in modo cinico, ironico e scorretto, ma anche con molto sentimento, la storia di una famiglia che gestisce un’impresa di onoranze funebri.
Ne sono protagonisti Massimo Ghini, Gian Marco Tognazzi, Lucia Ocone, Alessandro Sperduti, Sonia Bergamasco, Piero Pelù, Alice Benvenuti, con Giuliana Loiodice e l’amichevole partecipazione di Massimo Dapporto, Antonello Fassari ed Edoardo Leo. La direzione della fotografia è di Maurizio Calvesi, la scenografia di Ivana Gargiulo, i costumi di Catia Dottori e le musiche originali sono di Piero Pelù e Valerio Carboni.
La colonna sonora del film contiene il singolo Sete di vita, testo e musica di Piero Pelù e prodotto da Piero Pelù e Valerio Carboni.
“Sono strafelice di aver finito il film senza aver avuto intoppi. Abbiamo raggirato il Covid e di questo siamo molto fieri, vuol dire che ci siamo comportati tutti in maniera corretta e giusta – ha dichiarato Claudio Amendola – Sono completamente innamorato di tutti gli attori del cast e non potevo sceglierne di migliori, sono davvero fiero di loro. Sono anche molto contento di come abbiamo realizzato il film, del supporto avuto dalla produzione e da tutti i reparti, tutto ciò mi rende veramente orgoglioso. Ritengo questo film il mio esame di laurea”.
I produttori Arturo Paglia e Isabella Cocuzza hanno sottolineato: “Siamo molto felici di aver dato a Claudio tutti gli strumenti necessari per poter portare sul grande schermo il film che ci ha raccontato e abbiamo amato fin da subito. Oltre ad un grande professionista, abbiamo trovato una grande persona ed un grande Amico. Il nostro obiettivo, in questo momento storico cupo e difficile, è quello di voler regalare un tipo di intrattenimento leggero, ironico e dissacrante e questo film nasce da questo presupposto. Dobbiamo ringraziare anche tutta la Troupe che nonostante tutti i disagi dovuti alla pandemia è stata sempre prudente, responsabile e molto collaborativa”.
I Cassamortari è una coproduzione italo-spagnola Paco Cinematografica – Neo Art Producciones realizzata con la collaborazione di Prime Video, prodotto da Isabella Cocuzza e Arturo Paglia e distribuito da Vision Distribution.
SINOSSI
“Tutti devono mori’, ma solo in pochi ce guadagnano”: è il motto della famiglia Pasti che da generazioni gestisce un’agenzia di pompe funebri. Dopo la morte del capofamiglia Giuseppe (Edoardo Leo), un uomo disposto a tutto pur di trasformare una salma in una pila di banconote (preferibilmente in nero), l’azienda di famiglia è passata nelle mani dei figli Giovanni (Massimo Ghini), Maria (Lucia Ocone), Marco (Gian Marco Tognazzi) e Matteo (Alessandro Sperduti). Giovanni ha ereditato dal padre una patologica avarizia che guida ogni sua scelta; Maria ha una forte compulsione a portarsi a letto tutti i vedovi che incontra; Marco è un mago della tanatoestetica (leggasi: trucca i cadaveri); Matteo vuole diventare un influencer e il suo contributo agli affari di famiglia si basa su un’irriverente quanto cattivo gusto nella gestione della comunicazione social. Quando l’azienda naviga in cattive acque (il nero non rimane nero per sempre), è proprio il suo modo di comunicare anticonvenzionale e politicamente scorretto a offrire ai Pasti un’ancora di salvezza: la manager Maddalena Grandi (Sonia Bergamasco) decide di contattarli per il funerale del famoso cantante Gabriele Arcangelo (Piero Pelù), suo assistito, morto di overdose nel bel mezzo di una campagna di sensibilizzazione contro le droghe; in fondo la “Spregiudicatezza” è proprio ciò di cui ha bisogno.
RECENSIONE a cura di Carla Curatoli
E’ una dark comedy curiosa e godibilmente kitsch la nuova pellicola di Claudio Amendola, che cambia decisamente registro rispetto al precedente Il permesso per raccontare l’originale e assurda vicenda di una famiglia di cassamortari che si mescola con quella di una rockstar.
L’ispirazione è la commedia all’italiana alla Ettore Scola o alla Dino Risi, quella che mette alla berlina vizi e difetti del nostro Paese, attraverso una gustosa galleria di mostri. Ma anche quella che non teme di trattare temi scomodi e poco frequentati, come la morte e il corpo come oggetto di sfruttamento mediatico.
La carne a fuoco è molta e non sempre la risata è assicurata, ma apprezzabile è il tentativo di Amendola di uscire dai soliti stilemi di un certo cinema italiano che oggi va per la maggiore.
Come si desume dalla trama, la cattiveria la fa da padrona, ma gli esagerati toni tragicomici e la narrazione troppo sopra le righe fanno spesso storcere il naso. Avrebbe certamente giovato alla riuscita del film una trama meglio strutturata, pur potendo comunque contare su un gruppo di bravissimi attori, che oggi costituiscono il meglio della risata all’italiana.
Le loro interpretazioni sono probabilmente la cosa migliore del film, nonostante la maggior parte dei personaggi risulti stilizzata e non soggetta a grosse variazioni durante lo svolgimento della vicenda.
In sintesi, I Cassamortari è un film che per scorrettezza e cinismo esce finalmente dai soliti percorsi, cercando strade alternative alla solita commedia e non rinunciando a offrire spunti di riflessione morale e dilemmi etici. Un finale davvero singolare e divertente conclude un’opera imperfetta, ma sfrontata e coraggiosa, che ci auguriamo faccia da apripista a un nuovo e più interessante filone.