“Si può fare”: è questa la campagna lanciata dall’azienda Grande Impero di Roma. L’unica ricevuta al Senato per parlare dello spreco alimentare
Grande Impero nasce nel 2006 e fino ad oggi sforna pane fresco facendosi apprezzare anche da molti personaggi del mondo dello spettacolo.
L’azienda romana vanta numerosi collaboratori ed è leader nel settore della panificazione, distribuendo i prodotti nei suoi punti vendita del Lazio e dell’Umbria.
Abbiamo incontrato Antonella Rizzato, General Manager di Grande Impero, a Casa Sanremo in occasione del 69mo Fesdival della Canzone Italiana durante la giornata dello spreco alimentare celebrata ogni anno il 5 febbraio.
Antonella, perché scegliere il pane come prodotto cardine nella vostra azienda?
Il pane è oltre che un simbolo religioso un prodotto d’eccellenza che troviamo su tutte le tavole italiane. Come azienda abbiamo delle missioni a cui crediamo molto, come trasferire l’arte di fare il pane in modo artigianale e lavorare sullo spreco alimentare al fine del riutilizzo. I dati forniti, infatti, dicono che il pane invenduto o reso è di 750 tonnellate.
Come possiamo combattere lo spreco?
Purtroppo c’è scarsa informazione e ormai lo spreco è diventata una nostra abitudine. Dovremmo ritornare ai tempi delle nostre nonne, quando compravano il cibo per il giorno stesso e non facevamo la scorta per un mese intero. Per esempio, il nostro pane dura fino a 6 giorni e se ci mettiamo sopra dei pomodori e un po’ di olio ci abbiamo sfamato una famiglia. Sono cose semplici e banali della vita, ma è su queste che si fonda la nostra vittoria.
Quindi… si può fare?
Certo, si può fare con i fatti. Sento molto questa giornata, perché la nostra azienda è stata l’unica ad essere ascoltata in Senato parlando di spreco del pane. Oggi abbiamo ricevuto il certificato come azienda leader nel settore della panificazione artigianale e il nostro pane è fatto con farine italiane e lievito madre. Devo ringraziare in questi 11 anni di esperienza i ragazzi che lavorano all’interno dell’azienda, perché è anche grazie al loro aiuto se stiamo crescendo, ovvero con i nostri e i loro sacrifici. Non so dove arriveremo, ma so che da qui partiremo per combattere la nostra battaglia e non saremo soli.
Roberto Puntato