In prima TV mondiale il 19 novembre in Italia su Sky e in streaming su NOW
GOMORRA – STAGIONE FINALE è l’atto conclusivo del cult Sky Original nata da un’idea di Roberto Saviano e tratta dal suo omonimo romanzo, in onda in prima TV mondiale il 19 novembre in Italia su Sky e in streaming su NOW.
I dieci nuovi episodi di Gomorra – Stagione finale, girati fra Napoli, Riga e Roma, sono scritti dagli head writer Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli, che firmano anche il soggetto di serie con Roberto Saviano. Completano il team di scrittura Valerio Cilio e Gianluca Leoncini.
I primi 5 episodi e il nono sono diretti da Marco D’Amore, già regista di due episodi di Gomorra 4 e del film L’Immortale, mentre gli episodi 6, 7, 8 e 10 sono diretti da Claudio Cupellini, al timone fin dagli esordi della serie. Alla colonna sonora anche di questi ultimi dieci episodi i Mokadelic.
LA SINOSSI DI GOMORRA – STAGIONE FINALE
Gennaro aveva provato davvero a ripulirsi e a costruire una vita onesta per sé e per la sua famiglia. Ciro si è sacrificato per permetterglielo e quel sacrificio andava onorato. E c’era quasi riuscito: da narcotrafficante si era trasformato in imprenditore occulto riuscendo a realizzare il secondo polo aeroportuale campano. Ma poi è crollato tutto. La guerra scoppiata tra Patrizia e i Levante stava riducendo Secondigliano e Napoli intera ad un cumulo di macerie. Genny non poteva permetterlo ed è dovuto scendere di nuovo in campo per riportare l’ordine. Ha ucciso Patrizia, ha ucciso Gerlando. Ma ha pagato un prezzo altissimo: abbandonare Azzurra e Pietrino nel cuore della notte per garantire loro una vita migliore. E adesso è rinchiuso in un bunker di tre metri per tre, mentre fuori tutta la polizia di Napoli lo sta cercando, pieno di rabbia verso coloro che l’hanno costretto in quella condizione. Il suo unico alleato è ‘O Maestrale, il violento boss di Ponticelli, che vede nell’associazione con un Savastano la propria occasione di rivalsa dopo vent’anni passati in carcere. E proprio insieme a lui, Genny si appresta a condurre l’ultima battaglia contro i nemici ancora in piedi: Ciccio, Saro e Grazia Levante vanno eliminati. Ma i tre fratelli non sono gli unici ancora vivi, e tra i vivi c’è qualcuno che ha un’informazione che può sconvolgere Genny e gli equilibri in campo per sempre. Ciro è vivo, a Riga. È stato Don Aniello a mandarcelo, dopo averlo salvato quella notte in mezzo al golfo. Genny è sconvolto da quella notizia e parte subito per la Lettonia alla ricerca di risposte. Ed è lì che lo ritrova, Ciro. Dopo un anno di silenzio, i due sono di nuovo faccia a faccia, pronti finalmente a dirsi quello che non sono mai riusciti a dirsi prima. Per entrambi tutto sta per cambiare, perché pur lontani migliaia di chilometri dalla loro terra, adesso che sono insieme sentono forte il richiamo di Napoli. Napoli che ora è senza un re e solo nuove guerre e nuovo sangue sanciranno chi si siederà di nuovo sul trono.
COSA ACCADRA’ AI PROTAGONISTI DI GOMORRA – STAGIONE FINALE
Genny Savastano (Salvatore Esposito). Gennaro ha provato a costruire una vita onesta per sé e per la sua famiglia. E c’era quasi riuscito, ma poi è crollato tutto. È dovuto scendere di nuovo in campo per fermare la guerra tra Patrizia e i Levante che stava riducendo Napoli in macerie. E per farlo ha pagato un prezzo altissimo: abbandonare Azzurra e Pietrino. E ora, rinchiuso in un bunker claustrofobico, braccato giorno e notte dalla polizia, vuole solo distruggere i fratelli Levante rimasti in vita e riprendersi indietro la sua famiglia. È il suo unico pensiero, almeno fino a quando non scoprirà che Ciro è vivo.
Ciro Di Marzio (Marco D’Amore). Lo chiamano l’Immortale, perché a soli ventuno giorni fu l’unico sopravvissuto al terremoto che uccise tutti gli abitanti del palazzo dove viveva. E immortale lo è davvero, perché nemmeno il colpo che gli ha sparato Genny sullo yatch è riuscito ad ucciderlo: si è fermato a un centimetro dal cuore. Così gli ha detto don Aniello, dopo averlo salvato. E poi l’ha mandato a Riga, convincendolo che quello era l’unico modo per salvare Genny e che nessuno dovrà mai sapere che Ciro è sopravvissuto. Ma quando Genny scoprirà lo stesso la verità e lo andrà a cercare, Ciro non potrà sottrarsi al confronto.
Azzurra Savastano (Ivana Lotito). Genny l’ha lasciata, si è dato alla latitanza lasciando lei e Pietrino nel cuore della notte senza una parola. Tutti i sogni che avevano assieme sono crollati in un attimo: il consorzio, l’aeroporto, tutto perduto. Ma Azzurra non può lasciarsi abbattere. Suo marito ha fatto la sua scelta, ma lei ha Pietro di cui occuparsi e farà di tutto per tenerlo al sicuro, lontano da suo padre e da tutto ciò che rappresenta. Anche perché, ora lo sa, Genny non rinuncerà mai a quel mondo. Quello però che Azzurra non ha considerato è che da quel mondo non è facile fuggire.
Enzo Sangue Blu (Arturo Muselli). Del Sangue Blu che conoscevamo non è rimasta neppure l’ombra. Troppi compagni sono morti per colpa sua. Non è stato all’altezza di essere il loro capo, si meritavano di meglio. Anche Maria, l’amore della sua vita, non c’è più. E ora Enzo, divorato dai sensi di colpa, si è auto-inflitto una vita di penitenza. Abita in un vecchio magazzino decadente, ben lontano dagli antichi fasti da re di Forcella, in attesa della possibilità di fare ammenda. Ma quando scopre che Ciro è vivo, qualcosa in lui si riaccende: l’Immortale è tornato dal regno dei morti e la redenzione è vicina.
I NUOVI PERSONAGGI DI GOMORRA – STAGIONE FINALE
Don Angelo detto ‘O Maestrale (Domenico “Mimmo” Borrelli). Don Angelo, detto ‘O Maestrale, è il feroce boss di Ponticelli. Ha passato vent’anni in prigione, senza mai farsi piegare da nessuno. In carcere, quando è stato necessario, ha mangiato il cuore del suo nemico. E un uomo così è proprio quello che serve a Genny per vincere la sua guerra contro i Levante e riprendersi Secondigliano. Ma i vantaggi di un’alleanza sono reciproci: Don Angelo e sua moglie, infatti, vedono in un’affiliazione con i Savastano la possibilità di espandersi e sedersi finalmente alla stessa tavola di chi comanda su Napoli.
Donna Luciana (Tania Garribba). È la moglie di ‘O Maestrale, donna dall’aspetto minuto ma con un carattere feroce al pari del marito e un’intelligenza astuta e raffinata. È lei la mente della coppia. Ha conosciuto Angelo quando era ancora una ragazzina e se n’è innamorata subito. Quando lui è finito in prigione lei l’ha aspettato, perché nessun uomo era come il suo Angelo. Sono una coppia indissolubile, e ora che lui è libero è il momento di prendersi ciò che si meritano. Luciana non è più disposta ad aspettare, Ponticelli è troppo piccola per le loro ambizioni e Gennaro sembra l’uomo giusto per poterli aiutare.
‘O Munaciello (Carmine Paternoster). È uno dei capipiazza di Secondigliano, forse quello che conta meno di tutti. Piccolo e taciturno, quasi mai fa parlare di sé e per lo più ama ascoltare quello che gli altri hanno da dire. E da dire ce n’è molto in questo momento, perché dopo la caduta di Patrizia le cose non vanno bene. Tra le vie del quartiere serpeggia il malcontento e ‘O Munaciello, subdolo e mellifluo, lo saprà indirizzare e poi sfruttare per i propri scopi e a favore dell’alleato più conveniente. Grazie anche all’aiuto del suo inseparabile fratello minore Canzuncella.
Nunzia (Nunzia Schiano). Nunzia è sposata da quasi cinquant’anni con Vincenzo Carignano, detto ‘O Galantommo, boss di uno dei paesi alle pendici del Vesuvio. Moglie devota, come un’ombra silenziosa veglia sul marito anche quando è in disaccordo con le sue scelte. È una donna fiera e infaticabile, che porta con dignità e discrezione il lutto per la perdita del figlio, che ancora giovane morì di un male incurabile. Convinta di aver già provato tutto il dolore possibile, si accorgerà che non è così: nel mondo che si è scelta la sofferenza non ha mai fine.
Vincenzo Garignano detto ‘O Galantommo (Antonio Ferrante). Don Vincenzo Carignano è il boss di un piccolo paese alle pendici del Vesuvio dove tutto è rimasto fermo nel tempo. Lo chiamano ‘O Galantommo perché è sempre gentile e generoso con tutti ed è ancora legato ai valori antichi: per lui l’onore e la parola data sono sacri e inviolabili. Così è stato cresciuto e così è rimasto pure ora che ha settant’anni e sente la fine avvicinarsi. Ma le guerre di Napoli arriveranno anche sotto il vulcano e lui sarà costretto a confrontarsi con un mondo che il significato della parola “onore” l’ha da tempo dimenticato.