Dal 5 maggio al cinema con BIM Distribuzione
Andra Day, la candidata ai GRAMMY Awards, è Billie Holiday nel film del regista Lee Daniels Gli Stati Uniti contro Billie Holiday, scritto dal Premio Pulitzer Suzan-Lori Parks.
Grazie alla sua interpretazione di Billie Holiday, Andra Day si è aggiudicata il Golden Globe come Migliore Attrice Protagonista in un film drammatico.
Al suo fianco, l’attore Trevante Rhodes (Moonlight).
Sinossi
Negli anni Quaranta l’icona della musica jazz Billie Holiday collezionava successi in tutto il mondo, mentre il governo federale statunitense decideva di trasformare la Holiday nel capro espiatorio di una dura battaglia contro la droga prendendo di mira la sua fragile e complicata vita. Il fine ultimo delle azioni intraprese contro la cantante era impedirle di eseguire la sua ballata “Strange fruit”, canzone di denuncia contro i linciaggi del governo degli U.S.A. e contributo essenziale per il movimento per i diritti civili.
Recensione a cura di Ilaria Berlingeri
Gli Stati Uniti contro Billie Holiday racconta la drammatica storia di una fra le più grandi cantanti jazz e blues di tutti i tempi e di come Strange Fruit, la canzone di protesta anti-linciaggio che l’ha fatta conoscere al mondo, le abbia portato sia bene che male.
La musicista e cantante Andra Day fa il suo debutto come attrice in un ruolo da protagonista, regalandoci una prova fisica, cruda e straziante, capace di trasmetterci tutto il sordo dolore della Holiday.
Il film di Lee Daniels non evita gli aspetti più turbolenti della vita di Billie, tra abusi di sostanze stupefacenti, arresti per droga, problemi finanziari e una serie di relazioni violente. Non manca nemmeno di accennare al rapporto “scandaloso” che la Holiday ebbe con l’amica, bianca e borghese, Tallulah Bankhead (Natasha Lyonne).
Ma il film si concentra soprattutto sulle molestie subite dalla Holiday per mano dell’FBI, che percepisce subito il potenziale incendiario di un brano come Strange Fruit. Per mettere a tacere la cantante, il bureau decide di colpirla nei suoi aspetti più fragili, la dipendenza da eroina e l’incolmabile bisogno di calore umano, incaricando un agente di colore di nome Jimmy Fletcher (interpretato da Trevante Rhodes) di incastrarla.
Attraverso una narrazione sobria, che evita accuratamente narcisismi agiografici, il film riesce ad afferrare i tormenti della sua protagonista, pur non affidandosi a una prospettiva inedita che sfugga alle solite dinamiche da biopic. Se c’è infatti un difetto nel film di Daniels è il suo essere troppo monocorde, episodico e approssimativo, non riuscendo mai a creare un reale coinvolgimento emotivo nello spettatore.
Ciò nonostante, Gli Stati Uniti contro Billie Holiday è un film prezioso per conoscere una delle tante pagine oscure della storia degli Stati Uniti, attraverso il racconto di un’artista che, con la sua voce e la sua ostinazione, ha avuto un ruolo chiave nella lotta politica per l’uguaglianza condotta dai neri.