Al cinema dal 3 febbraio 2022 distribuito da Walt Disney
Gli occhi di Tammy Faye è il biopic dedicato alla celebre tele-predicatrice americana, che racconta ascesa e declino dell’impero economico da lei costruito assieme al marito Jim Bakker.
Il regista Michael Showalter appoggia il suo film interamente sulle spalle di una sbalorditiva Jessica Chastain, che per l’occasione ha dovuto affrontare anche un importante processo di trasformazione fisica. Così, sembra quasi di rivedere la vera Tammy in un documentario dell’epoca, con la sua vocina stridula, il suo curioso modo di cantare e le sue lunghe ciglia finte.
La Chastain ha il grande merito di far emergere ogni emozione di Tammy sotto il trucco massiccio e ingombrante: è lei, infatti, oltre a un’ottima ricostruzione d’epoca, il vero motivo per andare a vedere un film dalla struttura narrativa standard, ma non per questo meno appassionante. Un ritratto femminile sopra le righe, al contempo intimo e feroce, capace di portare alla luce le contraddizioni di un fenomeno tutto americano come il tele-evangelismo.
All’inizio degli anni ’60, Tammy Faye incontra Jim Bakker in una scuola per predicatori di Minneapolis. Tra loro, di umili origini, scatta subito la scintilla, così si sposano e lasciano i corsi, ma non l’appassionato studio dei testi biblici, che li porterà, col tempo, ad affermarsi in un nuovo e fiorente mercato. Saranno loro, infatti, a creare la più grande e nota emittente religiosa al mondo, capace di conquistare 20 milioni di telespettatori ogni giorno. Un impero, il loro, che crollerà, però, a causa di irregolarità finanziarie, rivalità e scandali.
Più che su Jim, interpretato da Andrew Garfield, il film si concentra su Tammy e sul percorso che la trasformerà in una sorta di leggenda vivente della sua epoca, capace persino di affrontare in tv argomenti taboo come l’omofobia. In tal senso, il film ha il merito di restituire dignità e umanità a un personaggio controverso, che predica messaggi di amore e accoglienza pur sguazzando nella corruzione.
Se, infatti, Jim è descritto solo come un abile manipolatore, Tammy ci regala molte più sfumature, che emergono in particolare dal rapporto con i genitori ultra-religiosi, dall’incessante bisogno di amore, dall’inesauribile desiderio di consenso e dallo stridente conflitto fra forza e fragilità.
Francesca Chiara Sinno