Giuseppe Manfridi con due spettacoli alla Sala Umberto di Roma: Il discorso del capitano, mercoledì 28 marzo alle ore 21, con cui porta in scena il 10 giallorosso Francesco Totti, raccontando la sua ultima volta in campo, e La partitella, dal 29 marzo al 15 aprile, commedia con il protagonista di Braccialetti Rossi Carmine Buschini
IL DISCORSO DEL CAPITANO, ROMA – GENOA 3-2, in scena il 28 marzo, appartiene alla serie DIECIPARTITE, un progetto che nasce da un’idea di Daniele Lo Monaco e che Giuseppe Manfridi ha iniziato a scrivere e a portare in scena nel 2009, giungendo ora al suo settimo capitolo.
Protagonista assoluto della narrazione è Francesco Totti, raccontato attraverso le pieghe delle vicende che hanno accompagnato squadra e tifoseria al confronto cruciale col Genoa, atto conclusivo del campionato 2016/17 e gara decisiva per la conquista del secondo posto, un piazzamento di importanza vitale per l’AS Roma.
L’accesso diretto alla Champions League, infatti, comportava introiti che se fossero andati persi avrebbero prodotto un forte ridimensionamento della squadra. E, cosa ancor più grave, una mancata vittoria avrebbe tolto completamente senso alla grande festa preparata in omaggio a Totti, giunto alla sua partita di addio, precipitando l’intero popolo romanista nello sconforto di dover salutare il suo Capitano all’insegna dell’insuccesso e della frustrazione.
In una sorta di back stage della settimana precedente l’incontro, l’epopea calcistica di Totti viene rievocata attraverso un intarsio di cronache che accostano squarci di realtà umana al clamore della ribalta; mentre le vicende di una partita assurda, quasi fuori controllo, cadenzeranno il comporsi di un risultato che solo a pochi istanti della fine troverà con Perotti il gol del trionfo e della salvezza dall’incubo.
A questo punto, dopo il triplice fischio dell’arbitro, avvolto dall’empito commosso dei settantamila spettatori presenti all’Olimpico e mentre i tabelloni trasmettono immagini di azioni memorabili, Francesco Totti, con la voce rotta dall’emozione, leggerà da un foglio stropicciato un discorso in cui sembrerà prender forma un formidabile atto di crescita.
In tantissimi si sono riconosciuti in quel discorso, romanisti e non. In Italia e altrove. In tantissimi vi hanno riconosciuto quella sofferenza del mutamento che riguarda ciascuno di noi, e che fa del racconto di questo Roma-Genoa una storia che va al di là dei limiti di una vicenda calcistica e basta.
Carmine Buschini, il personaggio principale della serie televisiva Braccialetti Rossi, è invece protagonista, assieme ad altri 18 giovani, della commedia di Giuseppe Manfridi La partitella, in scena dal 29 marzo al 15 aprile.
In quel bizzarro assemblaggio umano che costituisce il microcosmo della ‘partitella’ di calcio non è infrequente ritrovare gomito a gomito il laureato con l‘analfabeta, il quindicenne con il trentenne, l’incontro tra i più diversi strati sociali e tra le più distanti fisionomie culturali. Mescolanza riverberata nelle arlecchinesche tenute da gioco, sperando possano armonizzarsi in una concordata uniformità.
I ragazzi si muovono nella illusoria speranza di resistere ai colpi del mondo, a quello spazio temporale, che dovrà spingere il gruppo ad affrontare un domani di fronte al quale anche gli adulti più attrezzati si trovano spiazzati e impreparati. Forse erano anche questi i motivi per cui Pasolini, ottimo calciatore, trovava nell’idea stessa della “Partitella” di cui era appassionato sostenitore e frequente protagonista, tratti di struggente, infantile e malinconica poesia.
Zerkalo Spettacolo