In programma il nuovo documentario di Peter Marcias su Nilde Iotti con Paola Cortellesi e il tributo a Liliana Cavani per il suo cinema dell’inclusione
Il prossimo 7 Settembre, le Giornate degli Autori e Isola Edipo celebrano due grandi donne del panorama culturale italiano che hanno costruito e raccontato l’Italia della seconda metà del Novecento: Nilde Iotti e Liliana Cavani.
Il luogo non può che essere uno spazio prestigioso come il Teatro Goldoni di Venezia che, per un giorno, diventa sala cinematografica nella quale festeggiare “il tempo delle donne”. Peter Marcias, in occasione del centenario della nascita di Nilde Iotti, presenta qui, grazie al fondamentale contributo della Sardegna Film Commission, il suo nuovo documentario, rigoroso ritratto della prima Presidente della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana dal titolo Nilde Iotti – Il tempo delle donne, un affresco costruito con immagini di repertorio, interviste inedite a personaggi della cultura e della politica italiana e le suggestioni di Paola Cortellesi.
Il gioco di Ripley è invece il film scelto per omaggiare Liliana Cavani, autrice e regista che dalla fine degli anni ’50 ad oggi ha regalato alla storia del cinema italiano più di trenta opere tra corti, lungometraggi e documentari.
“Chi meglio di lei? Con questa regalità e questo senso così protettivo mi pare che il parlamento ne risulti ingentilito” diceva Federico Fellini in un’intervista usata da Marcias nel film su Nilde Iotti. Insieme a lui, altre donne e uomini della nostra cultura e della nostra politica, raccontano la donna lottatrice e sensibile che si nascondeva dietro la figura politica che più a lungo è rimasta in carica come Presidente del Parlamento Italiano (tredici anni, dal 1979 al 1992).
Intervengono il Presidente Sergio Mattarella, Luciana Castellina, Piera Degli Esposti, Livia Turco, Cecilia Mangini, Giorgio Napolitano e tanti altri personaggi che hanno fatto il nostro tempo. Paola Cortellesi non recita il ruolo di Nilde Iotti ma ne suggerisce magistralmente le parole, gli sguardi e la commozione in quegli inserti a cui il regista ricorre per citare sia i discorsi ufficiali del personaggio politico che le lettere più intime della donna, sola e determinata, che ha fatto la resistenza, ha scritto la costituzione, ha difeso il diritto all’aborto e al divorzio e, con la stessa passione, ha amato Togliatti. Le tavole del teatro su cui la Cortellesi si muove sono come un pulpito che rende quelle parole solenni e universali.
Con questo film Peter Marcias, oltre a confermare la sua curiosità per i temi sociali e politici, dimostra di essere a proprio agio costruendo ritratti femminili. Lo aveva già fatto con la stessa Piera Degli Esposti (qui intervistata) con Tutte le storie di Piera (2014) e con Liliana Cavani – Una donna nel cinema (2010) che dieci anni fa veniva presentato alle Giornate degli Autori.
Ed è proprio Liliana Cavani la protagonista del secondo appuntamento della giornata, dedicato al CINEMA DELL’INCLUSIONE – Omaggio alle maestre e ai maestri del cinema internazionale. Dopo Wiseman (2017), Depardon (2018) e Von Trotta (2019), è a Liliana Cavani che va l’omaggio voluto da Isola Edipo e Giornate degli Autori per celebrare le figure distintesi nel corso della propria carriera per un approccio fortemente inclusivo e attento all’alterità come spazio di sviluppo di uno sguardo nuovo e aperto alle diversità.
Presente alla Mostra di Venezia nel ’68 con Galileo e nel 1971 con L’Ospite, Liliana Cavani è tra le registe e sceneggiatrici più produttive di quella generazione del cinema Italiano che ha diretto attori di fama internazionale del calibro di Marcello Mastroianni, Dominique Sanda, Virna Lisi, Charlotte Rampling e Michel Piccoli fra gli altri. Un’autrice che ha realizzato film e documentari sin dagli anni Sessanta, affrontando i temi più svariati e complessi in anni difficili, specialmente per le donne: dalla politica alla religione, dalla filosofia all’emancipazione delle donne fino alla libertà sessuale.