La XV edizione delle Giornate degli Autori è nel segno delle donne, con sei dei dodici film selezionati diretti da registe. Apre Rithy Panh, Italia rappresentata da Valerio Mieli
E’ nel segno delle donne la XV edizione delle Giornate degli Autori, sezione parallela della 75esima Mostra del Cinema di Venezia (29 agosto – 8 settembre) promossa da ANAC e 100autori, che sceglie come immagine proprio una giovane donna con i guantoni da boxe pronta a scontrarsi sul ring.
Sei dei dodici film della selezione ufficiale sono infatti diretti da registe donne: “Abbiamo cercato il meglio e lo abbiamo trovato, senza farlo apposta, nella sensibilità femminile“, dichiara il delegato generale Giorgio Gosetti.
Quindici le nazionalità presenti nella sezione delle Giornate degli Autori, con l’apertura affidata al cambogiano Rithy Panh, autore dei bellissimi L’immagine mancante e S21: La macchina di morte dei Khmer rossi, che porterà al festival di Venezia la sua nuova opera Les tombeaux sans noms. La chiusura spetta invece al belga Le suicide d’Emma Peeters di Nicole Palo.
Tra i titoli in concorso, il nuovo film della francese Calire Burger, vincitrice della Caméra d’Or a Cannes nel 2014 per Party Girl, dal titolo C’est ça l’amour e il “western al femminile” di Joachim Lafosse, autore molto amato nelle kermesse festivaliere, Continuer. Dalla Palestina arriva invece Mafak di Bassam Jarbawi, incentrato sul conflitto tra Israele e Palestina, mentre è del Canada Ville Neuve, il film d’animazione di Dufour-Laperrière. Dal Brasile sbarca alle Giornate degli Autori anche Domingo di Clara Linhart e Fellipe Barbosa, dalla Cina la favola moderna Three Adventures of Brooke di Yuan Qing, dall’Austria il duro Joy di Sudabeh Mortezai, dal Guatemala il film lgbt José di Li Cheng e ancora dalla Francia Pearl di Elsa Amiel, un viaggio nel regno del body building.
L’Italia sfodera invece in concorso Ricordi?, il ritorno a Venezia di Valerio Mieli (10 inverni) con protagonisti Luca Marinelli e Linda Caridi e l’evento speciale Il bene mio di Pippo Mezzapesa, interpretato da Sergio Rubini e ispirato a I Malavoglia di Verga. Altre opere italiane, presentate, però, fra gli eventi speciali, sono il film d’animazione Goodbye Marilyn di Maria Di Razza, un’intervista immaginaria con una rediviva e novantenne Marylin Monroe, e il documentario As we were Tuna di Francesco Zizola, dedicato all’antico metodo di pesca al tonno rosso.
Tra gli eventi speciali anche un omaggio al Leone d’oro Alexander Kluge, che presenterà in prima mondiale Happy Lamento; il racconto corale avente come tema la violenza contro le donne, Dead women walking di Hagar Ben-Asher (in collaborazione col Tribeca); la tragicommedia The ghost of Peter Sellers di Peter Medak e il prezioso documentario Why are we creative? di Hermann Vaske con le testimonianze di David Bowie, Ai Weiwei, Wim Wenders, Yoko Ono, Nick Cave e tanti altri artisti.
La Villa degli Autori ospiterà quest’anno anche la novità Notti veneziane, aperta da Stefano Savona, premiato a Cannes con Samouni Road, che ripercorrerà la strada che lo ha portato a Gaza e dialogherà con gli autori sul cinema del reale. E’ infatti al documentario che sono dedicate le Notti veneziane: Il teatro al lavoro di Massimiliano Pacifico, che racconta l’avventura umana e artistica della creazione di Elvira, lo spettacolo di Toni Servillo prodotto insieme al Piccolo Teatro di Milano; I villani di Daniele De Michele (Don Pasta), un viaggio nella cucina popolare italiana che sta morendo; L’unica lezione di Peter Marcias sull’ultima lezione tenuta da Abbas Kiarostami a Cagliari nel 2001; e infine One ocean dell’artista Anne de Corbuccia, musicato da Ludovico Einaudi, che racconta il rapporto conflittuale tra uomo e natura.
L’ormai consueto appuntamento con i Women’s Tales in collaborazione con il creative partner Miu Miu è caratterizzato quest’anno da Hello Apartment, il corto diretto da Dakota Fanning, e The wedding singer’s daughter di Haifaa Al-Mansour, nota per l’apprezzato La bicicletta verde.
A Jonas Carpignano, regista del premiatissimo A Ciambra, spetterà invece guidare 28 giovani giurati europei nell’assegnazione del GdA Director’s Award 2018; restando in tema europeo, sono stati anche annunciati i tre film finalisti del Premio Lux 2018, ovvero STYX (Germania), The other side of everything (Serbia) e Woman at war (Islanda).
Alberto Leali