Sabato 4 e domenica 5 novembre un giallo emozionante scritto dagli autori originali della serie TV con Peter Falk, Richard Levison & William Link
Dopo il successo al Festival Teatrale di Borgio Verezzi, arriva al Teatro Ciak di Roma
lo spettacolo con protagonista il Tenente più amato di sempre: TENENTE COLOMBO Analisi di un omicidio (Prescription: Murder), in scena sabato 4 e domenica 5 novembre.
Un giallo emozionante, scritto dagli autori originali della serie TV, Richard Levison & William Link e interpretato da Gianluca Ramazzotti, Pietro Bontempo, Samuela Sardo, Sara Ricci e la partecipazione straordinaria di Nini Salerno. La regia è di Marcello Cotugno .
Pochi sanno che la commedia teatrale nasce prima della famosa serie televisiva e precisamente nel 1966 con uno spettacolo che ha tenuto banco a Broadway per diversi anni. Lo spettacolo vedeva protagonisti Joseph Cotten e Thomas Mitchel nel ruolo del tenente Colombo.
La particolarità della commedia era che per la prima
volta il pubblico assisteva al delitto guardando negli occhi l’assassino che preparava l’omicidio perfetto, una vera e propria “rivoluzione” nell’ambito del giallo dove solitamente l’identità dell’assassino si scopriva solo nell’ultima scena.
Questo nuovo modo di raccontare un “giallo” diede inizio alla serie che nel 1968 portò in televisione con una puntata pilota la stessa commedia dal titolo Prescrizione: assassinio, riadattata per il piccolo schermo con protagonista Peter Falk nel ruolo del
Tenente e Gene Barry in quelli dello psichiatra. Il successo fu immediato e diede inizio alla popolare serie televisiva.
In Prescription: Murder, questo il titolo originale della pièce, si trovano già tutti i temi e lo stile del personaggio di Colombo che i due autori americani avevano creato ispirandosi al detective Porfiry Petrovitch di Delitto e Castigo di Dostoevskij: un
uomo trasandato e maldestro, che apparentemente ama compiacere gli altri e che tende a sminuire le sue doti d’investigatore e di uomo, ma che in realtà è sagace e ironico, un fine conoscitore della natura umana, capace di apparire e scomparire nei
luoghi e nei momenti più impensati con infallibile tempismo.
Come in tutti i telefilm che seguiranno, anche qui, lo spettatore è da subito testimone dell’omicidio: il dottor Fleming è un brillante psichiatra di New York, che non riesce più a tollerare il matrimonio con la moglie, una donna possessiva che ha
sposato solo perché ricca. Assieme alla sua giovane amante Susan, un’attrice di soap, architetta il piano perfetto per uccidere la moglie. Ma sulla sua strada troverà il tenente Colombo.
Dalla prima scena in poi, il racconto si dipana non sulla traccia del “chi è stato” come accade in Agatha Christie, ma sul filo del “come fare a prenderlo”, con il modesto ma acuto Colombo che lavora ostinatamente per smascherare l’alibi “perfetto” dell’assassino.
Un indizio apparentemente insignificante alla volta – lacci delle scarpe, caviale, aria condizionata – il duello tra Colombo e lo psichiatra si dipana fino ad arrivare ad un sorprendente epilogo.