Al cinema dal 28 novembre al 4 dicembre con Altre Storie
Musicista tra i più influenti degli ultimi 50 anni in Italia, Franco Battiato è sempre stato apprezzato per la varietà di stili musicali che ha approfondito e combinato tra loro.
La sua scomparsa nel maggio 2021 ha lasciato una ferita profonda in tanti che, come la sottoscritta, amano quel “cantore arcaico” dallo stile inconfondibile e dalla voce che evoca mondi lontani.
Le sue melodie ricercatissime, il suo linguaggio micro-polifonico, la sua sobrietà e al contempo il suo instancabile sperimentalismo ne fanno un cantautore colto ed ipnotico, certamente un unicum nel panorama musicale (e non solo) italiano.
Il documentario di Marco Spagnoli, Franco Battiato – La voce del padrone, si imbarca nell’impresa di cogliere l’essenza del cantautore siciliano e soprattutto ciò che ci ha lasciato.
Lo fa attraverso un viaggio da Milano a Milo, fatto di testimonianze, immagini di video ed esibizioni, reminiscenze e considerazioni. Un viaggio in cui a guidarci è un prosatore d’eccezione come Stefano Senardi (anche co-sceneggiatore del film), amico pluriennale di Battiato e tra le personalità più importanti dell’industria musicale italiana.
E’ lui a ricordare il vissuto condiviso con Battiato, ma anche a intervistare colleghi, amici ed esperti per scandagliare l’anima e la personalità del cantautore.
Come punto di partenza temporale di questo emozionante viaggio nella memoria viene scelto l’album più determinante di Battiato, quello che può considerarsi la chiave di volta nell’evoluzione della musica italiana e che ha raggiunto intere generazioni divenendo espressione militante di una nuova cultura.
Il film di Spagnoli è dunque un omaggio appassionante e sentito, che partendo dall’esterno arriva a toccare gli aspetti più privati del cantautore, svelandoci anche interessanti chicche inedite. Un lavoro puntuale e ben fatto, certamente all’altezza delle sue ambizioni.
Paola Canali