“First reformed” è il film più ecologico del 74mo Festival di Venezia.
Il grande regista e sceneggiatore Paul Schrader racconta la crisi di un ex cappellano militare, ritiratosi in una piccola chiesa cristiana riformata, a causa della richiesta di aiuto di una coppia di giovani militanti ambientalisti, preoccupati di mettere al mondo una nuova vita su un pianeta distrutto dalle logiche corrotte del potere e delle multinazionali.
Giuliana De Sio, presidente di giuria, ha assegnato il Green Drop Award al film di Paul Schrader con la seguente motivazione:
“Fra le opere in lizza, è quella che ci è sembrata più significativa, rispondendo alla domanda “Cosa possiamo fare?”; un film di grande rigore nella scrittura come nella messa in scena, che non ci fa dimenticare neppure per un attimo il pericolo di lasciarci trascinare nella disperazione e di abbracciare la strada della sottomissione o dell’odio”.
Il trofeo Green Drop, soffiato dal maestro vetraio di Murano Simone Cenedese, rappresenta una goccia d’acqua che contiene ogni anno un campione di terra proveniente da un Paese diverso. “Per la sesta edizione del premio – spiega il Presidente di Green Cross Italia Elio Pacilio – abbiamo voluto richiamare l’attenzione sul tema dei cambiamenti climatici e sui rischi che corrono l’uomo e l’ambiente. Per questo abbiamo scelto la terra risalente a circa 66 milioni di anni fa, al limite fra l’era mesozoica e l’era cenozoica, corrispondente al periodo dell’estinzione dei dinosauri”.
Alla notizia del Premio il regista statunitense ha voluto inviare un messaggio di saluto al #GreenDropAward: “Oggi molti film rappresentano i conflitti che tutti noi stiamo vivendo, e in particolare quelli di carattere ambientale. Io nel mio ho voluto esplorare l’interiorità dell’uomo di fronte a questi problemi. Sono felice quindi che il mio film sia stato insignito di un premio che esalta proprio i valori dell’ecologia e della cooperazione fra i popoli. Abbiamo tutti bisogno di dare una risposta a questo stato di ansietà”.
La Presidente della Giuria Giuliana De Sio ha commentato: “Quest’anno in concorso ci sono molti film che parlano di ambiente, e se i film sono lo specchio della società vuol dire che l’emergenza è fortissima, ma anche che il mondo del cinema se ne sta occupando e questo è molto importante”.
“Non ci lasciamo più andare alla natura – ha poi incalzato – “il sole, l’aria che respiriamo, l’acqua… prima queste cose ci riempivano di felicità, oggi al contrario ne abbiamo paura. Ciò dice molto su come siano cambiate le cose”.
A selezionare la pellicola più “Green” del lido anche gli altri componenti della Giuria: il professor Rodolfo Coccioni, geologo e paleontologo dell’Università di Urbino, e Roberto Genovesi, giornalista, scrittore, sceneggiatore e direttore artistico di Cartoons on the Bay, festival internazionale dell’animazione cross mediale e della tv dei ragazzi, promosso da Rai e realizzato da Rai Com.
“Tante opere in gara di tema ambientale hanno significato più lavoro per la nostra giuria, ma anche la garanzia che saranno numerosi i punti di vista e le storie che quest’anno testimonieranno al grandissimo pubblico del cinema che non c’è più tempo per essere pessimisti – ha dichiarato il Direttore del Premio Marco Gisotti -anche gli eventi climatici estremi di queste ultime ore nel mondo lo dimostrano”. E ha chiosato: “Il film che la giuria del Green Drop Award ha premiato è un grande racconto morale che spiega che non è con gli estremismi che cureremo il mondo”.
“Grazie Alberto Barbera per aver colto lo spirito dei tempi e aver costruito una Mostra mai così attenta ai problemi dell’ambiente – ha spiegato Elio Pacilio il Presidente di Green Cross Italia, la Ong che assegna il Premio – Al direttore della 74° Mostra internazionale di arte cinematografica di Venezia non deve andare solo la nostra gratitudine ma quella di milioni di persone che, per via dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento, del depauperamento delle risorse o della distruzione degli habitat potrebbero non avere più un futuro”.
Roberto Puntato